Corso per camerieri al piano in hotel
Nemmeno un candidato italiano

All’Hilton un evento Cometa «aperto a chi è in difficoltà e non ha un lavoro» «La figura dell’ housekeeper non è valutata positivamente, ma è importante»

Venti ragazzi, provenienti da Nigeria, Gambia, El Salvador, Sudafrica, Sierra Leone e Costa d’Avorio; e nessun italiano. È questa la fotografia dei protagonisti della prima edizione del Minimaster Housekeeping organizzato ieri all’Hilton di Como da Istituto Cometa col sostegno di Lario Hotels, Villa d’Este, Hilton Lake Como, Meta spa, Grand Hotel Imperiale, Hotel Metropole Suisse, Hotel Miralago e Hotel Tre Re. «Si è trattato di una giornata di selezione per il corso di formazione dedicato ad aspiranti operatori d’hotel nell’ambito houskeeping» spiega Giovanni Figini, preside dell’Istituto Cometa. Ma cosa significa “housekeeping”? «In pratica è quella forma di “cura” per i clienti dell’hotel, che tipicamente investe cameriere e camerieri che entrano fisicamente nelle camere».

Significativo il fatto che nessun italiano si sia presentato per questa selezione: «Nell’immaginario collettivo - prosegue Figini - la figura della cameriera non è valutata positivamente, mentre è importantissimo che chi ricopre questo ruolo sia adeguatamente formato perché è da una summa di dettagli perfetti che il cliente trae l’immagine positiva che porterà con sé una volta lasciata la struttura». Il minimaster come forma di selezione, in verità, è nato nel 2007 da un’intuizione del compianto Antonello Passera del gruppo Lario Hotels, ma è la prima volta che è declinato all’housekeeping: «Questa nostra liaison con Cometa - spiega Luigi Passera, amministratore delegato del gruppo Lario Hotels - continua anche oggi dopo 11 anni perché il percorso di formazione che propongono è concreto e da lì escono figure professionali davvero capaci e impiegabili con profitto nelle strutture del territorio. Non a caso alcuni elementi che lavorano nei nostri hotel sono arrivati da questa selezione e, negli anni, hanno fatto carriera arrivando a coprire anche ruoli di responsabilità». Dalla giornata di ieri sono stati selezionati 15 elementi; il master vero e proprio partirà il 7 gennaio e prevede che delle 200 ore di lezione in aula, 60 siano spese in situazione reale nelle strutture alberghiere. Poi partiranno 5 mesi di stage in hotel, fino al 31 di agosto, e chi supera tutte le fasi otterrà un’assunzione vera e propria nella medesima struttura dello stage.

«Negli ultimi anni Como ha visto una crescita del turismo - osserva Chiara De Santis, Executive Assistant Manager di Sheraton Lake Como Hotel - e gli standard della nostra proposta ricettiva sono nettamente aumentati. Ma la “confezione” non basta: è necessario che anche chi opera all’interno dei nostri alberghi garantisca un servizio all’altezza. Ecco perché è importantissimo non trascurare il personale fin dalla sua prima formazione». E non è mancato un commento sulla città: «Il nostro sforzo per elevare il livello - spiega Passera - è massimo, ma è necessario che Como non resti indietro e lavori per un’offerta trasversale altrettanto alta, che vada dai grandi eventi culturali alla funzionalità dei servizi, per non rallentare il trend positivo».

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