Covid ma anche virus parainfluenzali, gli ambulatori medici sono al completo

Salute Sovrapposizione di patologie con sintomi simili. A tutti viene consigliato il tampone - La pediatra Marzorati: «Ora è diffusa una forma gastrointestinale, prende prima i bambini»

Non c’è solo il Covid, ma 262 virus parainfluenzali pronti a colpirci.

Gli ambulatori dei medici e dei pediatri in città sono pieni. Grandi e piccoli vanno dal dottore per sintomi non così gravi, anche sfumati, il tampone resta l’unico sicuro metodo per fare la diagnosi e spesso molti pazienti risultano positivi. I più però nonostante laringiti e gastroenteriti rimangono negativi.

«In questa fase osserviamo una sovrapposizione di virus – spiega Arnaldo Butti, medico di medicina generale di Albate – con tanti casi di laringiti e gastroenteriti. Ci sono varie forme parainfluenzali da valutare. Non per forza si tratta di Covid, oggi in calo rispetto a inizio mese, detto che a volte i tamponi risultano comunque positivi».

«In questa fase osserviamo una sovrapposizione di virus»

Esiste una concorrenza tra i diversi virus. Il virus dell’influenza classico non si è ancora fatto largo, anche se i medici hanno iniziato ad isolare i primi casi. È bene allora ricordare che è partita la campagna antinfluenzale, gratis per i bambini, le donne in gravidanza e tutti i cittadini over 60. Non hanno la precedenza solo gli over 65 come in passato, un fatto di cui molti comaschi, spiegano i dottori, non sono a conoscenza.

«I sintomi sono a volte poco marcati – dice la dottoressa Raffaella Petruni – tanti cittadini fanno ricorso al tampone, da soli a casa, entrando spesso in confusione». Difficilmente i casi Covid in questa fase mostrano sintomi gravi, restano a rischio gli anziani fragili senza la vaccinazione rinnovata che a volte hanno bisogno del ricovero in ospedale.

«Coesistono dei filoni diversi – spiega la pediatra comasca Roberta Marzorati - il Covid c’è, ma è in calo rispetto a inizio mese, fino a tre settimane fa eravamo davvero in una situazione di picco. È invece più presente una forma gastrointestinale con vomito e diarrea, senza raffreddore e tosse. Prende prima i bambini e poi gli adulti della stessa famiglia. Segue la laringite, con tosse rauca, abbaiante e nei piccoli laringospasmi. Sempre di parainfluenze si tratta. Invece la vera influenza per ora è ristretta a qualche caso. I bambini hanno la febbre molto alta per due o tre giorni, il giorno successivo sono sfebbrati e quindi hanno una ricaduta per altre quarantotto ore con tosse secca insistente». Anche i bambini piccoli positivi al Covid, riferiscono i pediatri, in questa fase hanno la febbre alta.

«Il Covid? C’è ancora, ma è in calo rispetto all’inizio del mese»

La maggior parte dei camici bianchi come detto prescrive sempre il tampone. È l’unico strumento che con certezza individua la giusta diagnosi. Per molte famiglie quindi non è finita la giungla dei test e degli isolamenti. Per chi, almeno, è sempre attento. L’impressione dei medici è che molti assistiti rispetto agli anni passati siano ormai poco accorti rispetto alle regole anti contagio.

Il Covid dal 2020 ha messo sottosopra i “calendari” delle malattie. Quest’anno però le autorità sanitarie si aspettano un forte ritorno dell’influenza da dicembre, mentre in questo periodo registrano la presenza di altri virus affini di fatto dimenticati durante la pandemia.

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