Cultura maltrattata
Aumentano i prezzi
e l’assessore non c’è

Decisione della giunta: i musei costano di più. Ticket unico da 6 a 10 euro, monumento ai Caduti 4 euro

Premesso che nessuno dalle parti di Palazzo Cernezzi pensa di far cassa con i musei e che difficilmente un visitatore eviterà la visita al monumento ai Caduti perché costa 4 euro e non più 3, quella appena presa dalla giunta è comunque una decisione difficile da comprendere. L’esecutivo ha approvato le nuove tariffe dei servizi «cultura, musei, biblioteca e turismo» e qualche sorpresa non manca. In particolare spuntano una serie di aumenti che, seppur non eclatanti, mal si conciliano con le condizioni delle strutture museali e dei monumenti della città, quanto mai bisognosi - a detta dello stesso sindaco Mario Landriscina, titolare della delega alla Cultura in attesa dell’ipotizzato “rimpasto” - di una riqualificazione e rivitalizzazione.

Il cambiamento più significativo riguarda il biglietto unico per l’accesso a musei civici, Pinacoteca e Tempio Voltiano (un piano è inagibile da tempo) visto che il prezzo passa da 6 a 10 euro, ma scattano aumenti anche per le scuole (in caso di gruppi da 15 persone in su l’ingresso non costa più 1 euro ma 2), studenti tra 15 e 18 anni (da 1 a 2 euro), minori di 15 anni (entravano gratis, ora pagano 2 euro) e per l’ingresso al monumento ai Caduti, peraltro visitabile solo di domenica salvo gruppi organizzati (si passa da 3 a 4 euro). A fronte di questi incrementi, le tabelle allegate alla delibera svelano l’intriduzione di uno sconto per i dipendenti comunali, in particolare il ticket per accedere a un museo, alla Pinacoteca o al Tempio Voltiano è acquistabile al prezzo di 2 euro invece di 4.

Per quanto riguarda la biblioteca di piazzetta Lucati, infine, non è più gratuito l’utilizzo della sala studio al piano terra e dell’emeroteca per iniziative culturali ma viene richiesto il pagamento di 100 euro, mentre si introduce la gratuità per l’utilizzo della sala conferenze da parte degli istituti scolastici superiori della città (massimo un’iniziativa all’anno) cancellando la tariffa di 150 euro applicata precedentemente.

Dall’ufficio stampa del Comune spiegano che «non si tratta di decisioni prese sulla base di una valutazione economica, con l’obiettivo di “fare soldi”» e che «alcune tariffe erano fuori mercato, quindi sono state riviste dopo un’indagine sui prezzi di altre città».

Qui, però, il punto non è tanto il prezzo in sé, quanto la cifra chiesta al visitatore in rapporto alla qualità dell’offerta e al contesto.

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