Da Bersani a FdI, accuse a Rapinese:
«Clandestini in Barbagia? Offende i sardi»

Le parole del sindaco per commentare lo stupro a Porta Torre hanno fatto infuriare i sardi. L’esponente Pd: «L’inflazione di stupidaggini a tripla cifra»

Le frasi del sindaco di Como Alessandro Rapinese per commentare lo stupro di sabato notte in pieno centro hanno fatto infuriare la Sardegna. Il primo cittadino, riferendosi al pachistano autore del fatto, risultato clandestino aveva infatti dichiarato a “La Provincia”: «Ora però si pone un tema che non compete a me, ma se io fossi il legislatore non consentirei la libera circolazione a chi non ha i documenti in regola. E mentre si attende che vengano rimpatriati ci sono ampie zone deserte della Barbagia che potrebbero ospitarli. Le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma poi spesso vedono gli stessi delinquenti che con fatica hanno arrestato, circolare davanti alle loro volanti come se nulla fosse successo». Sulla questione Pier Luigi Bersani (Pd) su twitter: «Sindaco di Como: i migranti in Barbagia. Ormai l’inflazione di stupidaggini è a tripla cifra». E il deputato sardo di FdI Salvatore Diedda: «Siamo sicuri che il sindaco di Como, tal Alessandro Rapinese, voglia prontamente scusarsi con tutti i barbaricini e tutti i sardi per l’infelice battuta sulle zone desertiche della stessa Barbagia in cui trasportare gli immigrati e siamo altrettanto sicuri che non si limiterà a parole ma lo voglia fare comprando degli spazi pubblicitari nella sua città e nei quotidiani lariani pubblicizzando la prossima edizione di “Autunno in Barbagia”, manifestazione consolidata che parte a settembre e finisce a dicembre, in cui ogni fine settimana i centri barbaricini mostrano i propri tesori artistici, ambientali, culturali e culinari». E ancora: «Lo aspettiamo per fargli verificare di persona come sia stata infelice la sua battuta, su un tema in cui dimostra la propria incompetenza e un non sopportabile qualunquismo», conclude Deidda insieme al sindaco di Belvì e presidente Provinciale di Fdi Nuoro, Maurizio Cadau.

Rapinese aveva anche dichiarato: «Abbiamo già abbastanza delinquenti autoctoni che non mi pare il caso di importarne altri. Io vorrei che in Italia entrassero cervelli, lavoratori e persone utili alla nostra Italia, di qualunque colore o razza, e non delinquenti. Ai clandestini non dovrebbe essere consentito l’accesso nel nostro Paese, certo poi c’è una parte della politica che li adora...».

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