«Dad e quarantena, chiarire le regole»
Mamma comasca raccoglie 3mila firme

Lanciata via change.org una petizione per chiedere al governo chiarezza - «I miei figli vaccinati meritano “normalità”». La risposta degli uffici del generale Figliuolo

«Cambiare o chiarire le regole della didattica a distanza e della quarantena per i bambini dai cinque agli undici anni, vaccinati o guariti».

È la richiesta avanzata online da oltre 3mila mamme e papà italiane (ieri pomeriggio, le firme erano 3247): l’ideatrice della petizione è una mamma comasca, Caterina Ferrari , tornata dall’Australia a Como nel dicembre 2019, insieme con la sua famiglia.

«Ho due figlie di otto anni e un figlio di dieci – spiega Caterina – e frequentano la Montessori. Io e mio marito abbiamo vinto i dubbi e le paure e, per senso civico, per loro e per tutti, come consigliavano i medici e scienziati abbiamo scelto di vaccinarli».

I ragazzini hanno già ricevuto due dosi e sono quindi in possesso del Green pass. Tuttavia, essendo alle elementari, se dovessero entrare in contatto con uno o due casi positivi a scuola, dovrebbero rispettare lo stesso protocollo dei loro compagni non vaccinati o non guariti dal Covid negli ultimi quattro mesi. Quindi tamponi, eventualmente quarantena e didattica a distanza. La madre comasca sottolinea assolutamente che il suo intento non è creare discriminazione fra i bambini, bensì quello d’avere chiarezza. «Inoltre – aggiunge – non si capisce come mai siano stati messi a punto protocolli diversi secondo gli ordini di scuola. Magari è una scelta giusta, non discuto, ma almeno venga spiegata».

Ferrari e gli altri firmatari si domandano come mai le regole siano cambiate per gli adulti e non per i più piccoli.

«Perché se i bambini entrano in contatto con uno o due positivi fuori dalla scuola vanno in “autosorveglianza attiva” come succede ad adolescenti e adulti – continua Ferrari - ma, se succede a scuola, si parla di nuovo di tamponi e quarantena? Non si capisce perché i bambini non possano essere trattati come gli adulti».

La petizione è disponibile sul sito “change.org” ed è stata indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza , al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al commissario straordinario, il generale Francesco Figliuolo .

A questo proposito, Caterina Ferrari ha ricevuto la chiamata del tenente general e Antonio Battistini , responsabile dell’ufficio relazioni istituzionali di Figliuolo. «Mi ha confermato la piena condivisione con le nostre richieste, sia come medico e sia come padre – racconta lei – e mi ha avvertito che gli argomenti sono stati trattati durante una riunione con i presidenti delle regioni. È stato molto cordiale».

La speranza dei genitori firmatari è un cambio di rotta a breve. «Non si tratta di vincere o di perdere. E non vogliamo fare polemica. Ma la comunicazione non ha funzionato e c’è troppa confusione. Qualcuno ci deve spiegare con chiarezza. La scuola è, o almeno dovrebbe essere, parte integrata della “normale” quotidianità dei nostri figli. Ormai, è troppo tempo che sembra non essere più così scontata». Da qui la richiesta finale: «Vogliamo capire perché almeno i bambini 5-11 anni vaccinati o guariti negli ultimi 120 giorni non possano tornare a un minimo di “normalità”. E vogliono capirlo anche loro».

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