Cronaca / Como città
Mercoledì 10 Giugno 2020
Dal parcheggio abusivo 180mila euro
E c’è ancora chi lascia i soldi della sosta
Per sette anni incassati i proventi in nero mentre la società Santa Teresa falliva
Como
C’è ancora chi paga per lasciare l’auto nell’area trasformata dal titolare (morto lo scorso mese di aprile) della società Santa Teresa, fallita lo scorso anno perché non pagava i debiti. E questo a dispetto del blitz di polizia locale e Procura cittadina, che hanno scoperto non solo il giro di denaro in nero legato alla sosta abusiva a ridosso del ponte della ferrovia, ma anche una serie di rimozioni illegali con tanto di estorsione ai proprietari delle auto rimosse per restituirgliele. Due inchieste fuse in una soltanto. E avviate lo scorso anno, dopo che gli agenti della polizia locale avevano ricevuto diverse lamentele da parte di automobilisti che si erano visti rimuovere l’auto da aree private senza che le forze di polizia fossero informate. Gli accertamenti hanno portato gli agenti all’area di Santa Teresa dove le rimozioni su chiamata venivano fatte (secondo l’accusa formalizzata dalla Procura) da Luca Molteni, titolare di un autosoccorso che ha pure l’appalto per le rimozioni auto per conto del Comune di Como, in nome e per conto del socio titolare della società Santa Teresa
I vigili hanno così scoperto che su quell’area da almeno sette anni e sotto gli occhi di tutti andava avanti un’attività illegale di sosta a pagamento, proprio accanto ai posti blu gestiti dalla Como Servizi Urbani (società di proprietà esclusiva del Comune).
A gestire la sosta abusiva, e - soprattutto - a incassare i soldi (180mila euro secondo le stime degli inquirenti), sarebbe stato il socio titolare della Parcheggio Santa Teresa sas il quale, mentre la sua società veleggiava verso il dissesto Il fallimento risale al marzo dello scorso anno) per via dei mancati pagamenti ai creditori, si “arricchiva” con i soldi (in nero) dei pedaggi illegali.
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