Dalla Chiesa sceglie Como
Lezioni di legalità all’ostello

L’università itinerante del docente universitario arriva in città per tre giorni dedicati alla ’ndrangheta

L’Università Itinerante sulla legalità creata sette anni fa da Nando Dalla Chiesa sceglie Como per una tre giorni di confronto e di studio sulla presenza della ’ndrangheta e sulla legalità. Da ieri mattina il presidente onorario di Libera, associazione contro le mafie, nonché docente di scienze politiche e di sociologia della criminalità organizzata, si trova all’Ostello Bello per una sessione di approfondimento a cui prendono parte ex studenti dello stesso Dalla Chiesa, neo arruolati nelle forze di polizia, ricercatori e dottorandi: «L’idea - spiega Dalla Chiesa - è parlare di legalità per inoculare un virus virtuoso nei ragazzi, così da consentire loro di portare questa esperienza nei loro ambiti di lavoro e di vita».

Un impegno preso particolarmente sul serio dal gruppo di studenti ed ex studenti del docente universitario esperto in criminalità organizza. Ma perché proprio Como? La prima risposta è logistica, in tempi di paura del Covid: «È vicina a Milano e facilmente raggiungibile da molti dei ragazzi che partecipano all’Università Itinerante». Ma la seconda è sostanziale: «Scegliamo sempre luoghi particolarmente caratterizzata da una forte presenza delle mafie. E Como, purtroppo, ha dimostrato di essere una provincia dove la ’ndrangheta è molto presente» come dimostrano le molte operazioni della direzione distrettuale antimafia sul nostro territorio.

Proprio il tema legato alla fotografia della realtà provinciale ha tenuto banco nel primo incontro di ieri mattina. A raccontare la situazione comasca (oltre 50 arresti per associazione mafiosa negli ultimi 10 anni) è stata invitata La Provincia (con il cronista Paolo Moretti) e l’ex studentessa dello stesso Dalla Chiesa, nonché giornalista, Federica Beretta.

Domani sono attesi gli interventi del procuratore di Como, Nicola Piacente, e del procuratore aggiunto di Milano, nonché capo della direzione distrettuale antimafia, Alessandra Dolci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA