De Cristoforis, il ministro ha firmato. Via al piano per la cittadella degli uffici

La svolta Siglato ieri il protocollo tra la Difesa e l’Agenzia del demanio: è il passo decisivo

La firma del ministro della Difesa Lorenzo Guerini è arrivata e ora non ci sono davvero più dubbi: la caserma De Cristoforis verrà riqualificata dall’Agenzia del demanio e ospiterà le sedi di alcuni uffici pubblici.

Il protocollo d’intesa tra ministero e Agenzia è il documento chiave per dare il via al piano destinato a ridisegnare l’enorme compendio e d’altro canto - come La Provincia aveva anticipato nei mesi scorsi - fin da inizio anno non sembravano esserci ostacoli lungo la strada della sottoscrizione. Ieri la conferma ufficiale, con le firme apposte da Guerini e dal direttore dell’Agenzia del demanio Alessandra Dal Verme. Il testo, in sintesi, prevede che la Difesa riconsegni la De Cristoforis e che le funzioni militari della caserma comasca (a partire dall’enorme archivio, 7 chilometri di carta) si spostino nei capannoni del Centro Gestione Archivi dell’Esercito, situati a Candiolo (provincia di Torino).

Passo decisivo

Ora spetterà all’Agenzia del demanio, di concerto con gli enti locali e con le realtà pubbliche interessate a una nuova “casa”, mettere a punto il progetto dettagliato e seguirne lo sviluppo. Tra gli enti che certamente si trasferiranno alla De Cristoforis figura la Prefettura, come aveva confermato di recente il prefetto Andrea Polichetti.

Ora l’ex caserma verrà riqualificata: l’obiettivo è farla diventare sede di alcuni enti pubblici

La svolta arrivata con la firma di ieri si inquadra nell’ambito di un maxi piano di razionalizzazione e dismissione di immobili della Difesa, per rispondere alle esigenze di altre amministrazioni dello Stato. «È il risultato di un lavoro di squadra tra le amministrazioni per sfruttare al meglio le potenzialità del patrimonio immobiliare pubblico - commenta il ministro Guerini - e riconvertirlo per rispondere meglio alle esigenze delle comunità».

Lo scenario

L’intesa riguarda anche una caserma a Magenta (Milano) e due a Bologna. «La Difesa - aggiunge Guerini - intende essere protagonista nel lavoro di ascolto dei territori, cogliendo le opportunità del ridisegno di aree o luoghi non più funzionali».

Tornando alla caserma comasca, l’obiettivo dell’operazione non è mai cambiato: la nascita - nell’arco di alcuni anni - di un polo degli uffici pubblici. Operazione che permetterebbe a Roma di liberarsi dalla zavorra dei canoni di locazione versati annualmente per le sedi di alcuni enti in città. Quali? Come detto di sicuro la Prefettura, che è destinata a lasciare il prestigioso ma costosissimo immobile di via Volta, pieno centro storico, ma nel primo elenco - al momento parziale, potrebbe allungarsi - figurano anche l’Agenzia delle entrate (sede attuale in via Cavallotti), l’Archivio di Stato (via Briantea), la Commissione tributaria (via Italia Libera) e la Direzione del lavoro (via Bellinzona).

Verrà effettuata ovviamente una ricognizione per valutare se c’è un interesse al trasferimento nella De Cristoforis anche da parte di altri enti. E bisognerà poi valutare, di concerto con l’Amministrazione comunale (di fatto non coinvolta nel progetto) gli aspetti legati alla viabilità e alla sosta, poiché nell’ex caserma potrebbero lavorare circa 400 persone, con l’aggiunta degli utenti.

Dopo decenni di ipotesi più o meno fantasiose, tutte naufragate (dal campus universitario fino al centro vaccinale), la De Cristoforis sembra insomma aver trovato finalmente una nuova destinazione.

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