Delpini ai comaschi
«Riportate i giovani
davanti al Signore»

L’arcivescovo di Milano ha chiuso ieri al Crocifisso le celebrazioni della Via Crucis

«Mi prendo la libertà di imporvi una penitenza. Sono impensierito dal fatto che i giovani sono lontani dal nostro modo di amare il Signore. Perciò vorrei chiedervi di andare in giro con un po’ di monete, domandare ai ragazzi se sono del 2002 e a quelli che dicono di sì, dare loro un euro e mandarli in chiesa, per accendere una candela e lì davanti al Crocifisso rivolgersi al Signore e dire salvami».

Con questo invito Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha chiuso ieri pomeriggio nel santuario del Santissimo Crocifisso, in viale Varese, le celebrazioni della Via Crucis, che si officia nei venerdì di Quaresima.

Prima dell’ingresso nella basilica, piena per i tanti fedeli accorsi, monsignor Delpini è stato salutato dalle autorità civili, il prefetto Bruno Corda, il sindaco Mario Landriscina e il questore Giuseppe De Angelis. Poi la sosta in preghiera all’altare di san Girolamo Emiliani, fondatore dell’ordine dei padri Somaschi, e nella cui cappella è conservata la croce originale del 1401. Ed è proprio su invito dei Somaschi, che nel 2013 hanno festeggiato i 120 anni di presenza al santuario, che Delpini è arrivato in città. La Via Crucis è stata celebrata con il vescovo Oscar Cantoni, il vescovo emerito Diego Coletti, padre Enrico Corti, rettore della basilica, prelati e diaconi.

Presente la confraternita dell’Annunciata, istituita nel 1236 e di cui la tradizione dice che ne avesse fatto parte anche Alessandro Volta.

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