Disturbi dell’apprendimento,
4mila casi nel Comasco

Il 6,3% degli studenti ha problemi a leggere, scrivere oppure calcolare in modo corretto - Confronto tra associazioni, provveditorato ed esperti: «Non bisogna offrire un pacchetto preconfezionato»

Si scrive Dsa e si legge disturbi specifici dell’apprendimento. Riguardano le capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente e si manifestano con l’inizio della scolarizzazione. In base al tipo di difficoltà, si dividono in dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.

Gli studenti con Dsa in provincia di Como sono più di 3.800, quindi il 6,3% del totale degli alunni. Una cifra elevata. Ieri, in occasione della settimana della dislessia, all’auditorium Gallio si è dedicata una giornata ad analizzare come prendere in carico questi giovani e, al contempo, sprigionare tutto il loro potenziale.

«Sul nostro territorio il problema è sentito perché i numeri sono alti – ha spiegato Cinzia Zorino, presidente della sezione provinciale dell’Aid – La nostra mission è, in maniera volontaria, formare i docenti e chi ha a che fare con i Dsa. Sul territorio abbiamo una bella collaborazione con l’Ufficio scolastico».

Il provveditore Roberto Proietto ha ricordato il ruolo cruciale della scuola: «In Italia abbiamo una storia e una tradizione importante circa l’inclusione – ha specificato – purtroppo, come capita, non si riesce a rendere davvero operative le leggi, alcune fra le migliori in circolazione».

Per Proietto è necessaria una trasformazione culturale verso una scuola pienamente inclusiva: «Può esserlo – ha detto – solo personalizzando il percorso di ognuno, non offrendo il pacchetto preconfezionato. Bisogna impegnarsi per sottolineare i talenti di tutti, mettendo al centro il ragazzo e le proprie peculiarità».

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