Ecco le Primavere di Como
Il futuro dell’Occidente

Dal 10 marzo riprendono gli appuntamenti al teatro Sociale. Ospiti della prima serata il neurologo Gianvito Martino e la teologa Cristina Simonelli

«Ma noi chi siamo? Che cosa ci distingue dagli “altri”?». Seguirà il filo di una serie di domande incalzanti, poste dal direttore de La Provincia di Como Diego Minonzio, la rassegna di incontri e riflessioni Le Primavere di Como, giunta alla sesta edizione e dal titolo scomodo:“Occidente, chi siamo, cosa non dobbiamo diventare”.

«Il lungo viaggio della nostra civiltà, dalle isole greche dei sapienti fino agli universi paralleli dell’universo digitale, ha ancora un senso, una prospettiva, un’identità? È solo tecnica e difesa dei diritti acquisiti oppure anche etica, visione, dialogo con il resto del mondo?», scrive il direttore nella presentazione del calendario degli incontri.

La realtà ci sollecita un ritorno, un mettere a fuoco un’identità culturale che sfuma in un mondo iperconnesso e sempre più apparentemente omogeneo. Tornare a riconoscersi in una cultura di appartenenza è una necessità sentita con urgenza e in modo diffuso.

«L’attualità più stringente di questi anni drammatici ci parla essenzialmente di questo ed è di questo che La Provincia vuole ragionare nelle sue nuove Primavere. L’Occidente – continua Minonzio - L’Occidente e il suo apogeo. L’Occidente e il suo declino. L’Occidente e una storia tutta da reinventare per poter avere ancora una missione nel misterioso cammino dell’uomo verso la verità».

La Provincia ha raccolto questo sentire comune e il desiderio di riflessioni difficili e necessarie. Da qui l’invito: «Aspettiamo i nostri lettori a condividere il faticoso percorso alla ricerca di noi stessi che quest’anno La Provincia propone con gli incontri delle Primavere».

Sette incontri

La rassegna prevede sette incontri al Teatro Sociale di Como e due, in maggio, al Teatro della Società di Lecco per esplorare quei valori che caratterizzano oggi il mondo occidentale attraverso diverse discipline: dalla scienza alla filosofia alla teologia, dalla geopolitica al teatro. La prima serata, giovedì 10 marzo alle 20.45, è “L’identità di genere tra pensieri e parole”. Gianvito Martino, medico neurologo, dialogherà con Cristina Simonelli, teologa, in collaborazione con BergamoScienza. Sul tavolo “l’io”, il concetto di identità unica e immutabile, una volta acquisita e oggi vacillante. All’approccio scientifico al tema della differenza sessuale si affianca una riflessione teologica che tenta di dare una lettura d’insieme di quanto si muove in questo ambito.

A seguire, a Como sono in calendario: il 7 aprile Silvano Petrosino, filosofo, con “Occidente tra conquiste e derive”, il 16 aprile Moni Ovadia, attore e drammaturgo, con “Declinazioni di una società multiculturale”, il 28 aprile Lucio Caracciolo, giornalista e saggista, direttore di Limes, con “L’Italia dopo l’Europa. Le radici geopolitiche della nostra crisi”, il 6 maggio, Francesco Micheli, direttore artistico della Fondazione Donizetti, con “Elisir d’amore Off”, il 12 maggio Toni Rüttimann, ingegnere specialista nella costruzione di ponti, con “Camminare sull’acqua. Costruire ponti come metafora di pace”, infine il 28 maggio Luciano Canfora, storico del mondo antico, con “La culla della civiltà”.

Tutti gli eventi in programma sono gratuiti, ma è consigliato prenotarsi per avere priorità sull’ingresso in teatro al sito www.leprimaveredicomo.it. Per informazioni: [email protected].

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