Edilizia e trasporti, quanto lavoro nero

Reso noto il bilancio dell’attività 2017 dell’Ispettorato del lavoro. Eseguiti 1.222 controlli in azienda. Il direttore: «Una vera giungla, in cui vige la legge del più forte». Stipendi non pagati per 2,5 milioni di euro

Non solo nero: un anno di attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro ha fatto emergere nella nostra provincia numerose attività fatte di lavoratori che magari sono regolarmente assunti, ma che non altrettanto regolarmente sono pagati. Due milioni e mezzo la massa salariale fantasma che non compare in busta paga.

Una“zona grigia”, insomma, molto più ampia di quel che si creda, nella quale non vengono rispettati per intero tutti i diritti dei lavoratori.

«Una vera giungla, nella quale vige la legge del più forte e dove vale il ricatto occupazionale, soprattutto nei confronti soggetti più deboli e meno tutelati» rivela il direttore Alberto Gardina, che ieri ha presentato, insieme con i carabinieri del Nucleo aggregati all’ispettorato, i risultati di un anno di controlli in aziende del territorio.

«I settori peggiori sono quelli della ristorazione, dell’edilizia e dei trasporti» dice ancora il direttore. «È qui che si riscontra la maggior parte delle irregolarità, che non solo più solamente quelle del lavoro totalmente in nero, ma anche di lavoratori assunti che però vedono calpestati alcuni diritti fondamentali, quali la giusta retribuzione o il riconoscimento dei turni di riposo e delle ferie». E non è più solamente la figura del datore di lavoro oppressore e prepotente, quasi un luogo comune, a emergere. Le società cooperative sono sempre più protagoniste di questo tipo di irregolarità. E, a sorpresa, gli ispettori hanno scoperto che anche nella pubblica amministrazione avvengono di queste prevaricazioni.

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