Esami e interventi saltati per il virus
Allarme attese, ci si affida ai privati

Liste interminabili per visite specialistiche, ecografie, tac, elettrocardiogrammi

Liste d’attesa interminabili per gli esami e gli interventi chirurgici. E ora si è costretti a ricorrere ai privati. Il problema delle lunghe attese per prenotare visite ed esami, già «cronico» nel 2019, è diventato drammatico a causa del Covid che ha congelato la nostra sanità.

A farne le spese i pazienti che chiamano i centralini senza successo, lo ripetono i medici di famiglia che firmano le ricette. «Va peggio di prima - spiega Raffaella Petruni, medico in città - colonscopie e gastroscopie vanno all’anno prossimo, i tempi delle prescrizioni non vengono più rispettati. Non possiamo forzare la mano e mettere l’urgenza, ma per un esame del sangue al Sant’Anna ci vuole un mese e un anemico non può aspettare. Sono sei mesi per una mammografia, per le radiografie bisogna attendere più di trenta giorni quando una volta c’era posto in tempo reale. E così i cittadini fanno sempre più ricorso ai privati, a pagamento».

L’Ats Insubria, per conto della Regione, per snellire le liste d’attesa ed aiutare gli ospedali pubblici bloccati dal Covid ha chiesto ai privati accreditati di erogare prestazioni aggiuntive, dietro compenso, per ridurre le code.

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