Ex Chibro, ok al piano di recupero
Dopo 10 anni di attesa il via libera

C’è l’autorizzazione paesaggistica del progetto di edilizia convenzionata in via Roscio - A disposizione del quartiere 50 nuovi posti auto

Como

Dopo dieci anni di carteggi e pastoie burocratiche, il Comune di Como ha finalmente concesso l’autorizzazione paesaggistica al piano di recupero dell’area ex Chibro di via Roscio, a Monte Olimpino, al centro di un progetto per la realizzazione di 50 alloggi di edilizia convenzionata, per iniziativa della Cooperativa Edilizia Casa Ambiente che fa parte del Consorzio Abitare di Confcooperative Insubria: «L’autorizzazione paesaggistica è un passo fondamentale» dice Bruno Rampoldi , direttore del Consorzio, lasciando a intendere come da questo momento in poi la strada sia tutta in discesa: «Ora dobbiamo raccogliere le richieste, incontrando le famiglie interessate al progetto. Il via ai lavori? L’ideale sarebbe riuscirci per la prossima primavera».

Abbattimenti e recuperi

Dell’area di via Roscio si è detto e scritto moltissimo. La si raggiunge da via Paluda, la strada che a Monte Olimpino risale accanto alla chiesa di San Zanone: l’ex Chibro – azienda che qui realizzava impianti idrotermici – si trova in cima, sul limitare del parco della Spina Verde e sotto l’ultima galleria autostradale prima dell’uscita di Monte Olimpino. Il progetto della cooperativa Edilizia Casa Ambiente interessa una superficie di 42mila metri quadrati, con possibilità di edificarne soltanto una parte, di circa 9mila, per una volumetria di 13mila metri cubi. Se tutto andrà come previsto, vi saranno realizzate quattro palazzine alte fino a un massimo di quattro piani, previa demolizione dell’esistente, vale a dire depositi, magazzini e fabbricati industriali: in piedi resterà soltanto la palazzina gialla che un tempo ospitava gli uffici dell’amministrazione, accanto a un’ampia area di parcheggio, che sarà risistemata e messa a disposizione di tutto il quartiere. I residenti avranno i loro box e un’area “a raso” dedicata.

Collegamenti pedonali

Così l’assessore all’Urbanistica Marco Butti : «Aspettiamo l’okay della giunta ma ormai il più è fatto. Il progetto è stato modificato recependo alcune precise richieste dell’amministrazione tra cui quella di un collegamento diretto con la Spina Verde (un sentiero che sale verso i boschi, ndr), uno con l’abitato di Monte Olimpino (sarà realizzato un collegamento pedonale, ndr) e la realizzazione di un posteggio a uso pubblico. Per l’amministrazione è un bel risultato: era importante che un’altra area dismessa in periferia fosse finalmente recuperata».
S. Fer.

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