Ex orfanotrofio,
paura e transenne
«Lo vendiamo»

Volano tegole dal tetto del vecchio edificio. Un pericolo per i passanti, sbarrato il marciapiede. Il sindaco: «Vogliamo cederlo, vale 9 milioni di euro»

Il tetto dell’ex orfanotrofio Baden Powell è pericolante, cadono le tegole in via Dante e in via Grossi: le raffiche di vento che hanno spazzato Como e provincia lunedì sera hanno minato la stabilità della copertura del fatiscente complesso che un tempo ospitava i bambini.

Il marciapiedi dal lato di via Dante dopo il semaforo è stato completamente transennato, alcune tegole sono state rimosse grazie all’intervento dei vigili del fuoco, ma altre rischiano di crollare. Ci sono dei cocci per terra anche sul lato di via Grossi dove per altro i pedoni passano tranquillamente: il divieto di usare i camminamenti girato l’angolo non è rispettato da tutti i passanti.

Il Comune spiega che le transenne sono una prima misura precauzionale a tutela della sicurezza pubblica in vista di lavori di manutenzione ordinaria. I residenti del palazzo di fronte ricordano di aver chiamato lunedì diverse volte il Comune e il numero unico per l’emergenza. Hanno visto con i loro occhi le tegole volare e schiantarsi una decina di metri sotto.

Di proprietà del Comune, sette anni fa avrebbe dovuto diventare un collegio per universitari, ma ai fondi ministeriali è arrivata prima La Presentazione, la villa di via Briantea del Politecnico che oggi dopo un’ingente riqualificazione ospita 165 studenti. L’ex orfanotrofio al momento è uno dei beni inseriti dall’amministrazione comunale tra quelli alienabili. Non fosse che, ribasso dopo ribasso, non arriva mai un’offerta. «Vogliamo vendere, ma non è facile – spiega il sindaco Mario Landriscina – è un compendio importante e centrale da oltre nove milioni di euro. Da una sua riqualificazione generale la città potrebbe ricavare degli spazi pubblici, una piazza, ci sono due splendide corti interne da sistemare. Ma potrebbe anche essere l’occasione per costruire dei parcheggi sotterranei, tanto preziosi nella zona di viale Lecco». Nessuno però si è fatto avanti per comprarlo.

«Le alternative per ridisegnare l’ex Baden Powell sono due – dice Landriscina – con dei finanziatori privati che confido di trovare, nonostante gli stretti vincoli della sovrintendenza che rendono poco appetibile il bene. Oppure attraverso un patto di valorizzazione con un altro ente pubblico. Per creare un polo culturale e formativo occorre trovare la giusta opportunità economica a livello europeo o regionale, ma non è semplice».

Le aree dismesse sono un tema d’interesse per una città che ne conta ben 44 tra fabbriche, ville, tenute abbandonate e rimaste deserte. L’ex orfanotrofio nonostante cada a pezzi è ancora un bene prezioso almeno per la sua posizione, a ridosso della città murata.

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