Fermo l’Infopoint sulla città romana
Ma i soldi per realizzarlo ci sono

Un’edicola in vetro con reperti antichi vicino al Gallio, dove un tempo approdavano le barche - È tutto pronto, dai fondi al progetto, ma non si parte

Como

Il progetto dell’infopoint con i resti della Como romana è fermo, l’edicola di vetro da costruire in piazza Cacciatori delle Alpi è bloccata negli uffici di Palazzo Cernezzi.

A febbraio dell’anno scorso l’università dell’Insubria, grazie a un finanziamento della Fondazione comasca e al sostegno del Comune, aveva presentato il progetto per costruire tra via Gallio e viale Varese un punto turistico e culturale per raccontare com’era la nostra città ai tempi di Giulio Cesare. «Non si capisce il perché dello stallo, negli scorsi giorni ho di nuovo chiesto lumi al Comune – racconta l’architetto che ha curato il progetto Fulvio Capsoni – è tutto pronto, finanziato e approvato da mesi, anche la Soprintendenza ha dato il suo benestare. I soldi sono stati stanziati quasi interamente dalla Fondazione Comasca mentre il lavoro di ricostruzione storica è stato fatto dai docenti e dai ricercatori dell’Insubria».

«La volontà politica c’è, abbiamo ricevuto il plauso di diversi assessori, anche le minoranze comunali hanno votato a favore. Mi pare piuttosto che ci sia una lentezza, un’abulia operativa senza giustificazione negli uffici, nella burocrazia comasca. Palazzo Cernezzi è una macchina sempre più lenta».

Nell’edicola di vetro verrebbero inseriti anche i reperti archeologici ritrovati durante gli scavi che dimostrano come ai tempi dei romani in piazza Cacciatori ci fosse un molo, l’antico porto del lago di Como, la cui linea di costa arrivava in piazza Perretta e in piazza Mazzini. «Sono oggetti conservati al museo Giovio – racconta Alessandro Michetti, il docente dell’Insubria a capo delle ricerche e degli scavi – questo punto espositivo voleva essere anche un servizio per i turisti che dalla stazione arrivano verso il centro città. Purtroppo è tutto fermo da mesi, è un peccato. La politica locale ha dimostrato di credere in questo progetto, l’impressione è che poi la macchina della burocrazia faccia un’enorme fatica a portare avanti le buone idee per la città».

Sull’infopoint di piazza Gobetti molto si è scritto e poco si è fatto. Il valore dell’intervento ammonta a circa 130mila euro. Sullo sfondo era stata ventilata l’ipotesi di un più generale ridisegno della piazza, della pavimentazione, nella speranza magari che il vicino Politeama possa presto di nuovo tornare a vivere.

Sul tema l’assessore all’urbanistica e all’edilizia privata Marco Butti e il dirigente Giuseppe Ruffo hanno passato al palla all’assessore Vincenzo Bella, tra le cui deleghe oltre alla viabilità figura anche l’edilizia pubblica. «Io invece credo che dipenda anche dal settore dell’edilizia privata – risponde Bella – comunque sia io non penso che la macchina comunale sia lenta. C’è che abbiamo tanti problemi a cui fare fronte. Il sito espositivo proposto dall’Insubria e dalla Fondazione Comasca è un’idea meritoria e di sicuro interessante. Il nostro settore però è assorbito da decine di interventi che riguardano le scuole, c’è da portare avanti l’intervento su villa Olmo, le reti e le strade hanno un peso enorme. Purtroppo esistono delle priorità e l’edicola storica viene dopo».n 

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