Followers in cambio di favori sessuali
Vittime due minorenni: arrestato

La squadra mobile ferma un uomo che prometteva di aumentare i contatti sui social Denunciato dalle madri di due ragazzine di 13 anni

La squadra mobile della polizia di Como ha arrestato ieri mattina un uomo di 30 anni, accusato di avere avuto rapporti sessuali con due minorenni, entrambe comasche.

La vicenda, ricostruita al termine dell’indagine confluita nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia di ieri, prende il largo a cavallo tra gli anni 2019 e 2020, quando l’uomo entra in contatto con la prima delle due giovanissime, tredici anni appena, intrattenendo con lei una relazione che, per fortuna, la madre scopre dopo qualche settimana: la donna cerca di impedirgli di continuare a vedere la figlia ma in cambio riceve soltanto minacce. Lui, in particolare, le promette ritorsioni da parte di un non meglio precisato gruppo di pericolosi amici portoricani. È a questo punto che nei confronti dell’uomo scatta la prima denuncia, quella dalla quale prendono il via le indagini.

La seconda amica

A presentarla è la madre stessa della ragazza, la prima a mettere la polizia sul chi vive, più o meno negli stessi giorni in cui - se sono vere le accuse - l’uomo sta già rivolgendo le sue attenzioni nei confronti di una seconda ragazzina, coetanea e amica della prima. La “aggancia” sostenendo di essere in grado di essere in grado di farle guadagnare rapidamente un buon numero di followers sui suoi canali sociale e su Instagram in particolare.

La nuova denuncia e le indagini

A questo scopo la convince a posare, collezionando così un bel po’ di scatti della amica seminuda.

Quelle stesse foto finiscono per diventare una sorta di merce di scambio: sotto la minaccia di divulgarle, la costringe a sottostare alla sua volontà, e chissà quanto ancora il dramma di quella ragazzina si sarebbe protratto se la madre non si fosse accorta del suo stato di ansia e agitazione. Parlandole, la madre riesce a farsi spiegare quello che sta accadendo, risolvendosi, subito dopo, a presentarsi anche lei in questura per sporgere una seconda denuncia.

A quel punto i poliziotti non fanno che completare gli accertamenti già avviati dopo l’esposto della prima vittima: con il coordinamento della Procura della Repubblica, la squadra mobile esegue una serie di perquisizioni e sequestri, riuscendo, in particolare, a trovare conferma delle ricostruzioni nelle chat e nelle fotogallery dei dispositivi in uso.

È a quel punto che la Procura ne chiede e ne ottiene l’arresto, che gli agenti hanno eseguito ieri mattina Viggiù, nel Varesotto, a casa della nuova compagna dell’uomo, trasferito subito dopo nel carcere di Varese, a disposizione del tribunale.

Nelle prossime ore, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia. Sarà quella la prima sede in cui potrà fornire, eventualmente, la sua versione dei fatti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA