Forno, ora Pettignano promette
«Tempi brevi per riaccenderlo»

Como: l’assessore annuncia un «tavolo congiunto» con la Provincia. Respinta da 40 giorni per irregolarità la richiesta di riaprire. Da allora più nulla

Sotto attacco, oltre che per il cambio di casacca in corsa, anche per la disastrosa gestione dei cimiteri (la scorsa estate invasi dalle erbacce), e soprattutto per la vicenda del forno crematorio, spento ormai dal giugno 2016, l’assessore Francesco Pettignano ieri ha deciso di rompere la consegna del silenzio che si era autoimposto, per annunciare il suo impegno a risolvere «entro tempi brevi» la questione dell’autorizzazione al funzionamento dell’impianto del cimitero monumentale, dopo che il Comune si era visto bocciare la richiesta da parte dell’amministrazione provinciale.

«Nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) mi sono personalmente incontrato con il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca per affrontare il tema delle autorizzazioni alla riapertura del forno crematorio - scrive l’assessore in una nota - Abbiamo stabilito di creare un tavolo di lavoro tra i tecnici del Comune e i tecnici della Provincia al fine di fare squadra e velocizzare, nel rispetto di tutte le norme vigenti, l’autorizzazione alla riapertura del forno crematorio».

La precedente richiesta il Comune l’aveva inoltrata a Villa Saporiti in data 5 ottobre e appena cinque giorni dopo, il 10 ottobre, era stata respinta perché ritenuta incompleta. Da allora sono passati più di 40 giorni, e nulla più si è mosso.

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