Frontaliere esulta
«3200 franchi di stipendio»
Polemiche sui social

Un giovane ha sottolineato l’entità della busta paga, come grafico, paragonata ai livelli italiani. Le accuse: «Ticinesi disoccupati»

E’ bastato un post su facebook (”Dopo una prova mi hanno fatto un contratto a 3 mesi a 3200 franchi lordi. A 20 anni quei soldi non me li darà mai nessuno”) per far riesplodere la polemica lungo la linea di confine. Lo stipendio citato dal giovane frontaliere - 3200 franchi, al cambio di ieri 2813 euro per un posto da grafico - in realtà altro non è che quanto previsto (ai minimi termini) dal contratto collettivo. Per contro il post è diventato subito virale, con decine di commenti su facebook (e non solo) e con parte della politica ticinese a ribadire più volte il concetto espresso negli ultimi mesi e cioè che tanti giovani ticinesi cercano invano un posto di lavoro. Peraltro il giovane frontaliere ha anche rincarato la dose, spiegando che «dopo tre mesi, in base al mio rendimento, probabilmente lo stipendio aumenterà».

Tanti come detto i commenti. A rincarare la dose ci ha pensato, quasi in tempo reale, il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri: «Quale ticinese trova un impiego in cinque mesi? Il futuro frontaliere, che in Ticino ha trovato una paga che nel Belpaese nemmeno si potrebbe sognare, vorrebbe - per sua stessa ammissione - ancora più soldi. Intanto i ticinesi che hanno la sua stessa formazione vanno in disoccupazione e in assistenza». Naturalmente il rimando è al referendum contro l’immigrazione di massa del 9 febbraio 2014, cestinato da Berna (salvo un’applicazione light in vigore dallo scorso 1° luglio) e alla consultazione cantonale “Prima i nostri!” (25 settembre 2016, con via libera da parte delle urne sul fil di lana), naufragata senza possibilità di replica. «Mandiamo i nostri figli lontano dal Ticino, diventato ormai una provincia italiana», si legge in uno dei tanti commenti alla notizia. «Bisogna prendersela con i datori di lavoro. Non è certo colpa dei frontalieri, se qualcuno li assume», recita un altro commento. Di sicuro l’argomento resta di grande attualità, tenendo anche conto del fatto che il prossimo 7 aprile si vota in Ticino per le elezioni cantonali.

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