Frontalieri, cambia la viabilità: sì all’ampliamento dell’autostrada

Confine L’annuncio del Governo di Berna: stanziati 1,7 miliardi di Franchi per potenziare l’A2 tra Lugano sud e Mendrisio

Il Governo di Berna, a quattro mesi dalle elezioni federali, ha ufficializzato il potenziamento dell’autostrada A2, lungo la tratta “dei frontalieri”, vale a dire da Lugano sud a Mendrisio.

«Un passo importante a favore del Ticino», ha commentato in una lunga nota il Governo cantonale. In buona sostanza, con 1,7 miliardi di franchi - cifra record per il tratto ticinese dell’A2 - sarà potenziato il tracciato tra Lugano sud e Mendrisio, assicurando - nelle ore di punta - l’utilizzo dinamico della corsia di emergenza per decongestionare il traffico.

Del progetto si discute addirittura dagli anni Settanta

Il Cantone parteciperà all’intervento con 84 milioni di franchi, grazie ai quali saranno effettuati una serie di interventi strategici, tra cui «la trasformazione di una corsia dell’attuale tracciato autostradale tra Bissone e Maroggia a strada cantonale, la riconversione a verde dell’altra corsia, fino all’accesso della Valmara», strada percorsi da molti dei 1200 frontalieri che entrano ogni giorno in Ticino dal valico di Arogno, sotto i tornanti della Valmara.

Del potenziamento di questo trafficato tratto di A2 si parla addirittura dagli anni ’70, tra polemiche, raccolte firme e infiniti dibattiti parlamentari. Di fatto la realizzazione della corsia di emergenza garantirà «una maggiore fluidità del traffico, eliminando le code che si formano nelle ore di punta e consentendo ai mezzi di soccorso di intervenire in modo agevole». Insieme alla nuova corsia di emergenza, sarà realizzato anche «un nuovo semisvincolo autostradale a servizio della zona commerciale-artigianale di Grancia, con entrata in direzione sud ed uscita in direzione nord», nonché «la costruzione di due nuove gallerie autostradali a due corsie più corsia di emergenza, da dedicare a corsia di marcia durante le ore di punta, per la nuova circonvallazione tra Bissone e Maroggia e per valorizzare il nucleo di Bissone, e la riva lacustre». Altra notizia questa che riguarda da vicino un numero rilevante di frontalieri.

Circa l’87% dei frontalieri utilizza la propria auto

«L’insostenibile attuale situazione viabilistica lungo il tratto interessato dal progetto è cosa nota - ha rimarcato il Governo di Bellinzona -. È altresì evidente come le infrastrutture oggi presenti, risalenti agli anni ’70, non siano più in grado di sostenere il volume di traffico veicolare in transito né, di fatto, di rispondere alle esigenze degli utenti in termini di mobilità». Un concetto questo che chiama in causa direttamente anche i quasi 80 mila frontalieri impiegati ogni giorno in Ticino, l’87% dei quali varca il confine in solitaria a bordo della propria vettura all’insegna di quell’equazione «un’auto, un frontaliere» che più volte ha fatto storcere il naso a una parte della politica ticinese. Il progetto rientra nelle strategie 2030 dell’Ustra, l’Ufficio federale delle Strade, che l’ha calendarizzato con i crismi dell’urgenza.

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