Funicolare: estate di lavoro e niente paga
La società scompare, risarciti da Atm

Assunti da una ditta in appalto, non sono mai stati retribuiti. L’ispettorato del lavoro convince la società di trasporti

Ha finalmente un lieto fine la storia dei cinque studenti comaschi che hanno trascorso l’estate del 2019 a lavorare alla funicolare, come assistenti ai turisti, che non sono mai stati retribuiti. Due anni dopo Atm - che ha in gestione il servizio funicolare - ha deciso di farsi carico di quel debito che avrebbe dovuto essere soddisfatto dalla società a cui aveva affidato l’appalto. Società, però, che si è volatilizzata.

Grazie alla mediazione dell’Ispettorato del lavoro di Como, intervenuto dopo lo sfogo dei cinque ragazzi pubblicato su La Provincia, e al lavoro dell’Inps, ora i compensi sono stati pagati. A farsene carico, come detto, è stata Atm, società in realtà anche lei parte lesa in questa vicenda in cui chi avrebbe dovuto davvero mettere mano al portafogli (per una somma complessiva di 4mila euro) era la Bi-Event di Veggiano, provincia di Padova. Una società di proprietà, e amministrata, dall’imprenditore padovano Andrea Bizzotto, amministratore anche della Polaris Comunicazione di Roma e, in passato, di un paio di società fallite. In realtà le società fallite riconducibili a Bizzotto sono diventate tre, in quanto anche per la stessa Bi-Event è stata dichiarato il dissesto dal tribunale.

In ogni caso i provvedimenti che l’Ispettorato del lavoro ha inviato alla società sono regolarmente tornati indietro inevasi.

La vicenda ha inizio con la decisione di Atm, l’Azienda dei trasporti milanesi che ha in gestione il servizio funicolare, di affiancare ai dipendenti giovani hostess e steward per l’assistenza ai turisti. Per far ciò ha affidato alla società di Veggiano l’incarico di reperire il personale. I ragazzi ricevevano 7 euro all’ora per 6 ore consecutive di lavoro con pagamento a 60 giorni (così che il primo stipendio sarebbe arrivato già a lavoro concluso) e con il divieto tassativo di comunicare a terzi il contenuto del contratto stesso. I ragazzi, tutti studenti scelti per la loro conoscenza delle lingue straniere, trascorrono così luglio e agosto a lavorare: «Un lavoro molto ben fatto - aveva fatto sapere l’ufficio stampa di Atm a suo tempo - Siamo stati particolarmente soddisfatti del servizio».

Finito il periodo estivo, ecco scattare il termine dei 60 giorni per il pagamento di quanto dovuto. Ma di quei soldi i ragazzi non hanno mai visto neppure un euro. E non che i giovani steward e le giovani hotess non si siano prodigati per chiedere il compenso dovuto, il fatto è che dalla società sono arrivate promesse generiche e al numero della Bi-event, quando lo scorso anno pubblicammo la denuncia, non rispondeva nessuno, solo una segreteria che informava degli orari di apertura della sede. Nelle settimane successive la società ha portato i libri contabili in Tribunale ed è fallita, lasciando così i creditori senza un euro.

Per i ragazzi che lavorarono in funicolare, però, ora arriva almeno la soddisfazione di un riconoscimento da parte di Atm.

© RIPRODUZIONE RISERVATA