Gennaio, un mese pazzo come marzo: ha fatto troppo caldo e ha piovuto pochissimo

Il meteo I dati relativi alle precipitazioni confermano il trend dell’anno scorso

A gennaio abbiamo avuto le temperature che solitamente si rilevano a marzo e al contempo la metà delle piogge che cadono in questo periodo: il 2023 è cominciato replicando le condizioni del 2022, che secondo le informazioni di Meteocomo è stato l’anno più secco dal 1921, e sia gennaio che febbraio, almeno secondo le attuali proiezioni, indicano che la siccità proseguirà ancora.

Il sito meteorologico che copre la provincia di Como ha pubblicato in questi giorni un riepilogo del 2022 e di gennaio 2023, dipingendo un quadro piuttosto preoccupante soprattutto dal punto di vista delle crisi idriche, sostanzialmente già preannunciate. «Molte località - scrive Paolo Pierobon, meteorologo amatoriale che si occupa delle nostre zone per Meteorologia Comasca - specie nell’area Olgiatese e Bassa Comasca, hanno avuto accumuli pluviometrici annui compresi tra 600 mm e 790 mm, mentre la parte tra Como, cintura urbana, Canturino, alta Brianza ed Erbese ha registrato accumuli leggermente superiori e compresi tra 730 mm e 890 mm, ad eccezione di Albavilla con 982 mm». Questi valori risultano preoccupanti se confrontati con le medie pluviometriche storiche: nell’Olgiatese 1500 - 1600 mm l’anno, nella Bassa Comasca circa 1400 mm, a Como e cintura, Canturino, Erbese e Brianza circa 1500 mm.

Le piogge a gennaio sono rimaste in linea con il trend iniziato nell’autunno 2021, ben al di sotto della media: gli accumuli pluviometrici sono compresi tra 26 e 49 mm, circa la metà della media.

La situazione non risulta migliore sul fronte della temperatura. I primi dieci giorni di gennaio si sono confermati particolarmente caldi per il periodo con una temperatura media di 7,5 gradi. «Un valore degno di una decade di metà marzo», commenta Pierobon. Successivamente il cielo coperto dalle nubi basse ha riportato le temperature a livelli più vicini alle medie storiche. Sul finire del mese sono arrivate finalmente le gelate anche a bassa quota, nonostante le temperature superiori alla media nelle ore pomeridiane.

Niente di nuovo se si guarda al riepilogo del 2022, che secondo Pierobon sarebbe stato l’anno più caldo in Italia dal 1800, superando anche il record del rovente 2003. «Possiamo ricordare il 2022 come l’anno dei record per le temperature elevate e per la siccità. I problemi persistono e se non arriverà una primavera generosa di precipitazioni, al primo vero caldo avremo grossi problemi».

Il grave problema della siccità legato alla carenza di pioggia è cominciato a settembre del 2021, l’ultimo mese in cui le precipitazioni sul territorio comasco sono risultate allineate ai valori storici. «Le cause della siccità vanno cercate nella completa assenza delle perturbazioni atlantiche sul nord Italia e alla presenza di alta pressione a ovest dell’Europa, tra la penisola iberica e la Francia. La posizione dell’alta pressione non permette il passaggio delle perturbazioni atlantiche che non riescono ad entrare nel Mediterraneo. È possibile che una riorganizzazione delle alte e basse pressioni così duratura nel tempo sia correlata al riscaldamento globale, anche se ad oggi mancano conferme che possano validare questa ipotesi».

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