Green pass nei locali
Serve anche la carta d’identità

Vademecum e video di Confcommercio Como: «Controlli nell’interesse di tutti, serve collaborazione»

Chi deve richiedere il Green pass agli utenti, e come verifica se sia genuino? Sono diverse le domande dei titolari e gestori dei locali dove, dal 6 agosto, potranno accedere solo le persone in possesso del certificato.

Ogni giorno, Confcommercio Como conta numerose telefonate di iscritti che chiedono chiarimenti. Che arriveranno anche grazie a un video che spiega «come funziona la app per verificare il green pass», ha affermato il presidente Giovanni Ciceri. Confermando che l’applicazione (VerificaC19) si può già scaricare.

I passi per entrare al bar

La procedura è stata spiegata da Graziano Monetti, direttore Confcommercio Como: «L’operatore inquadra il Qr code e, tramite la app, è in grado di stabilire se sia valido o meno». Poi c’è un’ulteriore verifica: «Si chiede un documento per accertare che i dati del certificato corrispondano a quelli del cliente». Sulla richiesta, da parte di un semplice cittadino, di mostrare un documento di identità c’è qualche perplessità, più che altro per il fatto che «la norma demanda a un operatore privato qualcosa che è di competenza degli organi di sicurezza». Nessun dubbio che i controlli siano nell’interesse di tutti, ma «questo non deve diventare un passaggio di competenze improprio».

Ma chi sono le persone autorizzate a richiedere green pass e documenti prima di permettere l’accesso nei locali? «Può essere il titolare o il gestore - ha rilevato ancora Monetti - ma anche un dipendente, o un esterno a cui viene affidato questo incarico». Ci sono comunque ancora alcuni dettagli su cui il Governo potrebbe diffondere ulteriori chiarimenti. Magari per evitare una interpretazione, e quindi applicazione, delle nuove regole talmente rigida da lasciar fuori il buon senso.

Di certo, Confcommercio Como sta comunicando con tutti i mezzi a disposizione le informazioni sulle nuove regole. «I telefoni sono roventi - ha rilevato il direttore - Abbiamo preparato un vademecum, scritto le indicazioni sul nostro giornale “Il faro”, e cerchiamo di fornire tutte le informazioni più dettagliate e aggiornate che abbiamo». Ovviamente, titolari e gestori dei pubblici esercizi devono anche avere il tempo di seguire la propria attività, e questo può comportare il recepimento non immediato delle novità. Ma «c’è grande attenzione, perché la priorità è lavorare e farlo in sicurezza», ha assicurato Monetti.

«Siamo favorevoli a qualsiasi iniziativa ci permetta di lavorare - ha confermato Ciceri - A volte il problema è che le persone sono poco disponibili ai controlli, quindi servirebbe un’azione di maggiore sensibilizzazione per gli utenti».

L’uso della app

Come si precisa nel sito dedicato, sono autorizzati a vestire i panni dei verificatori «il personale addetto ai servizi di controllo» sia degli eventi che dei pubblici esercizi, i titolari o i proprietari delle strutture, «nonché i loro delegati». Inquadrato il Qr Code, l’app acquisisce le informazioni «e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato», e se il pass è valido indica nome, cognome e data di nascita dell’intestatario. A questo punto, su richiesta del verificatore, si «esibisce un documento di identità». E poi ci si accomoda a tavola.

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