«Ha il contratto, paghi le bollette». Ma lui: tutto falso. E fa denuncia

Odissea «Dicono che ho cambiato società, invece non ho firmato nulla» - Raffica di mail e telefonate, senza risultati. «Sono andato dai carabinieri»

La storia inizia il 22 marzo del 2022, all’insaputa di colui che oggi si ritiene vittima di un giro di contratti (da lui non stipulati) per la fornitura di gas e luce. Una vicenda su cui il cittadino comasco ha deciso di combattere una battaglia fatta di telefonate, smentite, storni di bollette ed anche – è notizia di questi giorni – denunce ai carabinieri, e pure alla guardia di finanza, perché poi la pazienza prima o poi finisce e se il vaso è colmo basta un’ultima goccia per far travasare il tutto.

«Credo che ci sia altre gente nelle mie condizioni»

Per descrivere l’accaduto è sufficiente l’ultima frase di Ettore Tocci, questo il nome del comasco che sta lottando contro uffici e call center. «Non sto facendo una battaglia per non pagare luce e gas, ma semplicemente per pagarle alla società con cui avevo sottoscritto il contratto prima che mi venisse cambiato senza che io sapessi niente e soprattutto senza aver firmato nulla». «E poi lo sto facendo – aggiunge – anche perché credo che ci sia altra gente nelle mie stesse condizioni».

Nel settembre 2022 il cittadino riceve da una società che non è la sua un invito a saldare fatture non pagate. Il signor Tocci, tuttavia, non aveva mai stipulato contratti con questo fornitore ed era sempre rimasto fedele al suo. Emerge, nel giro di mail e pec che seguono, che il contratto era stato all’apparenza stipulato con una agenzia di “switching” che aveva poi passato il contatto alla società che ora chiedeva il pagamento. Ne nasce una prima querelle, perché il cittadino disconosce non solo la firma su quel contratto, ma anche la mail che era stata segnata. La società di fornitura di luce e gas legge le carte e dà ragione al cittadino, stornandogli la bolletta ma facendo anche presente che il contratto era poi passato ad una seconda azienda fornitrice. E pure quest’ultima riconosce l’errore nel contratto rimandando le carte indietro. Tutto risolto? No, perché il tempo passa ma il comasco non riesce a far ritorno alla vecchia società fornitrice, quella cui lui vuole pagare luce e gas perché « è quella con cui io ho raggiunto l’accordo».

Impossibile fare ritorno alla vecchia società fornitrice

Nel marzo 2023 – a un anno di distanza dall’inizio del braccio di ferro – riceve un nuovo sollecito di pagamento per effetto di un nuovo ed ulteriore contratto da lui stipulato: chiede di poterlo visionare, scoprendo che si trattava ancora dello stesso contratto da lui ritenuto non autentico e che aveva dato avvio a tutta la vicenda.

Così, nelle scorse settimane, il signor Tocci ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Como per sporgere una denuncia sostenendo che, nel contratto non riconosciuto come stipulato, sarebbero presenti come reali solo «nome, cognome e codice fiscale», mentre sarebbero sbagliati «l’indirizzo mail, il numero di telefono e la firma». L’ipotesi su cui si starebbe indagando è quella di frode e utilizzo improprio dei dati personali.

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