I bimbi disabili e il lockdown
Un’app li aiuta nelle emozioni

L’applicazione serve a stare vicini anche alle famiglie

“Stille Nacht: è questo il nome dell’applicazione sviluppata dai ricercatori della Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Il nome riprende il titolo di una canzone natalizia, nella versione italiana è comunemente conosciuta come “Astro del ciel”. La particolarità è che si tratta di un’app rivolta ai bambini con disabilità del neurosviluppo e per i loro genitori. Obiettivo: condividere momenti di serenità a Natale. Si può scaricare gratuitamente dal sito www.lanostrafamiglia.it

L’indagine durante il lockdown

Il progetto fa seguito all’indagine Radar della Nostra Famiglia, che nell’aprile scorso ha valutato l’impatto delle misure di confinamento e di distanziamento sociale sui bambini con disabilità del neurosviluppo e sui loro genitori. I risultati hanno rilevato che l’emergenza sanitaria si associa a un disagio psicologico sia nei bambini (aumento significativo di problematiche emotivo-comportamentali) che nei loro genitori.

Era stato anche evidenziato che le famiglie attingono alle proprie risorse psicologiche per fronteggiare le crisi. Grazie a “Stille Nacht” il bambino colora un pupazzo di neve con la tinta che preferisce e che corrisponde al suo stato d’animo in quel momento. Ovvero: il rosso per la rabbia, il giallo per la gioia, l’azzurro per la tristezza e il grigio per la paura. Scelto il colore, il pupazzo cambia espressione e diventa una decorazione dell’albero di Natale. Questa è una delle numerose potenzialità dell’app, che presenta semplici attività ludiche con contenuti di natura psicoeducativa, in modo che genitore e bambino possano giocare insieme. Quattro i livelli di interazione: “I colori delle emozioni”; “Dai, facciamo insieme!”; “I doni di Babbo Natale”; “La luce della stella cometa”.

Spiega Rosario Montirosso, responsabile del Centro 0-3 per il bambino a rischio evolutivo del Medea: «La seconda ondata ci ha ricollocati in una situazione di disagio sociale. Il quadro è diventato più problematico per il diffuso senso di logoramento che le famiglie stanno vivendo. Ciò richiede segni di vicinanza da parte dei servizi». Continua Gianluigi Reni, responsabile dell’area di ricerca in tecnologie applicate del Medea: «Cerchiamo di essere vicini alle famiglie anche con le nuove tecnologie. Grazie alla realtà aumentata, inquadrando per esempio il disegno del nostro pupazzo di neve, attraverso la fotocamera del telefono si può vedere sul display un’illustrazione arricchita di informazioni aggiuntive non presenti nel disegno stesso».

«Vicini alle famiglie»

Per rendere l’app fruibile da bambini con una disabilità del neurosviluppo, è stata posta attenzione al design, ai contrasti di colori e alla velocità di movimento dei personaggi.

«Il principale obiettivo di questa iniziativa è manifestare la nostra prossimità alle famiglie nel periodo di avvicinamento al Natale - sottolinea Massimo Molteni, direttore sanitario della Nostra Famiglia - Abbiamo scelto dei riferimenti simbolici non riferiti alla sola tradizione cristiana del Natale. L’approccio è quello di non escludere nessuno, rispettando le diverse sensibilità di ciascuno, sapendo che l’evento del Natale è offerto a tutti, nel rispetto del credo di ciascuno».

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