I giovani riaccendono il Politeama
Proiezione evento con Chaplin

L’appello del Circolo Olmo con “Luci della città” stasera nell’arena del cineteatro - «Gli amministratori devono dare risposte alla città, qui un bellissimo spazio culturale»

A Como il cinema c’è ancora, ma è rimasto senza voce, così un gruppo di studenti ha deciso di proiettare stasera alle spalle del Politeama, in piazza Cacciatori delle Alpi, un film muto di Charlie Chaplin accompagnato dalle note di un pianoforte. L’intento è accendere i riflettori della campagna elettorale sul destino del teatro liberty di viale Cavallotti.

Non costa nulla immaginare cosa si potrebbe fare dentro ai magnifici spazi del Politeama, ma gli organizzatori della proiezione di stasera non sono ragazzi sprovveduti, anzi hanno idee ben chiare. Il neonato circolo culturale e giovanile Olmo infatti ha invitato ad un tavolo di confronto politici, candidati sindaco, personaggi illustri della città, e ha il sostegno del Conservatorio, del teatro Sociale, dell’Accademia Galli, degli istituti superiori di Como e degli Amici di Como, oltre che soggetti come COstruiamo.

«Vogliamo stimolare il dibattito, capire quali sono le reali possibilità di vedere di nuovo il Politeama aperto –dice Thomas Ganzetti, referente del Circolo Olmo fresco di diploma al Setificio – è vero, siamo così giovani che non riusciamo a ricordare la sala interna del cinema, viste le foto però sembra splendida. Possibile che una città ricca come Como non riesca a far brillare uno dei suoi gioielli? Per questo abbiamo pensato di proiettare il film muto di Chaplin “Luci della città”, il cinema a Como c’è ancora, ma è rimasto senza voce». L’evento inizia alle 19.30, la proiezione parte al calar del sole, verso le 20.30, al piano suonerà Alessandro Turboli. «Sì è vero, siamo giovani – aggiunge David Berera, altro componente del Circolo Olmo – però siamo riusciti a incontrare candidati sindaco, assessori e alcuni protagonisti della vita culturale cittadina. Il Politeama è un simbolo di Como, trovare qualche finanziatore con una partnership pubblico-privato spero non sia impossibile».

L’approfondimento su La Provincia in edicola sabato 3 giugno

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