I matrimoni sul lago
L’isola che non c’è

Boom di richieste sulla Tremezzina per le ville che si affacciano sul Lario. In pochi però scelgono l’isola Comacina

Dei 102 matrimoni previsti per quest’anno nelle diverse location presenti nei quattro Municipi della Tremezzina, l’unica che ha ancora uno “zero in pagella” è l’isola Comacina. Strano o meglio incredibile, ma vero. Proprio così. Perché se da un lato il Comune di Ossuccio prima e il Comune di Tremezzina dall’altro si sono mossi per tempo includendo l’isola nel gotha dei luoghi più gettonati (e ricercati) per il fatidico “sì”, dall’altro c’è un ostacolo da superare che per i novelli sposi - anche ai più facoltosi - sembra insormontabile. Si tratta della quota da versare alla Fondazione Isola Comacina in aggiunta a quella prevista per il Comune. Dunque a conti fatti, per il “sì” all’interno del complesso dei Santi Faustino e Giovita sull’isola Comacina occorrono 6500 euro come base di partenza: nel dettaglio, 5000 euro per la Fondazione Isola Comacina e 1500 quale quota per il Comune. Sin qui - al netto di varie leggende che ormai fanno parte della mitologia dell’isola Comacina - si pone sicuramente un quesito cui al più presto bisogna dare una risposta. La strada intrapresa dal Comune è quella di chiedere un confronto con la Fondazione - il cui presidente è il medesimo dell’Accademia di Brera - per capire se è possibile trovare un’intesa: in pratica, se si possa trovare un’intesa sulla quota destinata alla Fondazione stessa. A Ossuccio sono ben cinque le location in cui vengono celebrati i matrimoni civili, tra cui l’isola Comacina: le altre quattro sono la sala consiliare, il porticato di Santa Maria Maddalena, il Giardino degli Ulivi e la sempre gettonata Villa Leoni.

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