Il caffè con la carta di credito?
«Roba da perderci i soldi»

Viaggio tra i baristi di Como: «Le commissioni superano il costo del prodotto»

Il caffè con la carta di credito? Dipende da quale. Le commissioni superano il costo del prodotto, insistono i baristi.

Il “Monti”, esercizio collocato in piazza Cavour, accetta tutte le carte, fatta eccezione per l’American Express: «Finiremmo a perderci soldi – commenta Alessandro Barossi –. Per il resto, gli stranieri sono abituati ad acquistare qualsiasi cosa elettronicamente e a noi va bene. Abbiamo un sacco di clienti non italiani ed è un servizio che forniamo volentieri». Alla cremeria Bolla, in via Boldoni, è appeso un cartello nei pressi della cassa: per i pagamenti tramite carta sotto i 10 euro è prevista una maggiorazione di 50 centesimi. «Da noi si possono utilizzare tutti i pagamenti – spiega Anna Carenzio - Ormai, è impossibile fare altrimenti. C’è una mentalità diversa da parte dei turisti, loro in patria sono abituati così e noi ci adeguiamo».

Secondo la Cgia di Mestre per una Pmi media, 50mila euro di transazioni l’anno, il pagamento elettronico raggiunge la cifra di 1700 euro annuali. Le società che gestiscono le carte di credito applicano, infatti, commissioni molto alte. Gelateria Luisita, anch’essa in via Boldoni, è sprovvista di Pos: «Ma lo metteremo – sottolinea Milo Casati – ci stiamo attrezzando.Stiamo valutando ma non credo accetteremo transazioni sotto una certa soglia». In procinto di dotarsi di pagamento elettronico è pure il Prosit di via Rusconi: «Penso di farlo – spiega Paolo Borghetti – è una necessità ormai. Abbiamo individuato un sistema conveniente con Poste Italiane».

Il Caffè Maya di via Boldoni avvisa: il pagamento tramite carta di credito avviene sopra i 20 euro. «Altrimenti diventa insostenibile – commenta Ferruccio Bernasconi – nell’altro punto vendita, quello in via Luini, non abbiamo il Pos. Non è solo una questione economica ma pure di spazio: ogni transazione ha bisogno di tempo, lì uno prende un espresso e via, è rapido e veloce, si creerebbe la coda ogni volta».

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