Il capo della polizia in città
«La legalità va difesa»

Inaugurato un monumento alla memoria di Luigi Carluccio

Tante divise, tutte le autorità, qualche cittadino tra le persone che questa mattina (mercoledì 24 marzo) hanno partecipato alla cerimonia che ha portato a scoprire un monumento per ricordare il sacrificio della notte del 15 luglio 1981 quando in città esplosero otto bombe e altre cinque vennero ritrovate in vari punti di Como. Luigi Carluccio, 28 anni, artificiere della polizia, ne aveva già disinnescate quattro quando la quinta esplose in viale Lecco, uccidendolo.

Per l’inaugurazione dell’opera (realizzata dall’architetto Margherita Roda) era presente in piazza Del Popolo anche il capo della polizia, Lamberto Giannini: «Avere conoscenza di un pezzo così tragico di storia del nostro Paese è un insegnamento importante. Gli anni di piombo devono essere conosciuti», perché ci si ricordi che «normalità e legalità sono diritti che vanno difesi, ognuno facendo il proprio dovere».

Durante la cerimonia ha preso la parola anche il figlio di Luigi Carluccio, Alessandro, che come il padre ha scelto di indossare una divisa: «Condanno gli assassini di mio padre, ma prego per le loro anime. Grazie papà, per avermi insegnato tanto con il tuo gesto».

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