Il colonnello si può assumere, anzi no
Nelle carte il dietrofront della dirigente

IL’avvocato del Comune l’8 febbraio dà l’ok alla nomina di Scibelli come capo di Gabinetto. Landriscina firma, ma dopo 14 giorni la stessa dipendente cambia idea e vuole annullare tutto

L’enorme pasticcio della nomina del nuovo capo di Gabinetto è certificato dai documenti. Il primo bando pubblicato dal Comune era andato deserto, si disse che nessuno si era fatto avanti perché avrebbe incassato uno stipendio basso - da funzionario - a fronte di un ruolo a tutti gli effetti da dirigente. L’Amministrazione allora ci riprova, questa volta prevede l’inquadramento come dirigente (da destinare ai settori Relazioni istituzionali, Personale e Comunicazione) e arrivano, entro il termine del 22 dicembre scorso, ben 18 candidature. La commissione chiamata a esaminare i candidati viene costituita dalla dirigente del settore Personale Marina Ceresa, la quale nomina se stessa (in quanto vice segretario generale vicario, il titolare era in ferie), Donatello Ghezzo e Maurizio Ghioldi.

L’11 gennaio vengano consegnati al sindaco Mario Landriscina i verbali della commissione e la «documentazione a corredo per la scelta di sua competenza». Dopo 15 giorni il sindaco Mario Landriscina sceglie il colonnello Filippo Scibelli e firma il decreto (proponente il settore Organizzazione, l’assessore è Elena Negretti) che attribuisce ufficialmente l’incarico a Scibelli, dopo aver acquisito «il parere favorevole del dirigente del settore Personale Marina Ceresa». Sempre Ceresa firma la determina di assunzione di Scibelli con contratto a tempo determinato, fino al termine del mandato di Landriscina.

Quindi, riassumendo: dopo la commissione nominata da Ceresa e composta (anche) da Ceresa, la stessa Ceresa dà l’ok all’assunzione di Scibelli e poi la formalizza con una determina. Scibelli ottiene così la direzione di alcuni settori che un paio di mesi prima erano stati attribuiti provvisoriamente a Ceresa.

Sembra tutto a posto, Scibelli si presenta in conferenza stampa il 9 febbraio e racconta: «Ho 55 anni e dal primo febbraio sono in pensione, questa favorevole coincidenza mi consente di assumere l’incarico in Comune e di mantenere una promessa fatta a Landriscina». Ma quella che per Scibelli è «una favorevole coincidenza», per Ceresa è motivo di incompatibilità. Proprio la dirigente che aveva firmato l’assunzione del colonnello, infatti, il 22 febbraio (14 giorni dopo l’assunzione) scopre «nell’ambito di controlli successivi all’assunzione di Scibelli», «elementi suggestivi per una presunta incompatibilità dell’incarico recentemente affidatogli». Un successivo parere dal settore legale «conferma la sussistenza di elementi in tal senso». E così Ceresa «intraprende un procedimento di annullamento dell’incarico».

Insomma, la dirigente dice: ci siamo accorti di aver sbagliato, annulliamo tutto. La norma - nota anche ai profani, peraltro - dice in effetti che un pensionato non può ottenere incarichi retribuiti dalla pubblica amministrazione. Ceresa, ieri contattata senza successo, all’inizio si sarebbe basata su una circolare del ministero che sembrava escludere dal divieto casi come quello di Scibelli. Poi il cambio di rotta. Secondo le indiscrezioni non ci sono solo motivi tecnici dietro la decisione, ma il sindaco smentisce. Nel frattempo Scibelli - che per ora ha ricevuto solo la notifica dell’avvio di un procedimento - farà causa al Comune.

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