Il commosso addio a Bianca: «Eri un fiore meraviglioso. La tua vita non è persa»

Tavernola Centinaia di persone si stringono attorno alla famiglia per i funerali della tredicenne morta a causa di un batterio

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Amici, compagni di scuola, famigliari, conoscenti. Tutta Tavernola - e non solo - si è stretta questo pomeriggio (giovedì 13 aprile) attorno ai genitori di Bianca Corengia, scomparsa nella notte tra venerdì e sabato all’età di tredici anni. Morta improvvisamente a causa di un batterio.

Nel corso del funerale don Roberto Bartesaghi ha detto: «Quanti fiori sull’altare. Anche Bianca era un fiore unico, e per questo è più grande ed atroce il dolore per aver perso questa rosa. Non ci basta guardare gli altri fiori. Perché così presto? Perché in questo modo terribile? Il Signore non ci dirà il perché, il suo amore non lo riusciamo a comprendere. L’occhio della fede ci dice però che la vita di Bianca non è persa».

Tutto era partito con un po’ di febbre, che aveva fatto pensare a una forma di influenza. poi nel giorno del venerdì santo, il tragico epilogo. Mentre era a casa dei nonni, Bianca si è sentita male ed è subito stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna, dove i medici hanno capito quanto la situazione fosse grave: da lì si è deciso per il trasporto in elicottero verso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Un ultimo disperato tentativo che si è purtroppo rivelato vano.

La notizia ha sconvolto sia la comunità di Cavallasca dove Bianca viveva con i genitori e la sorellina, ma anche quella di Tavernola, frazione comasca in cui la giovane è cresciuta e dove frequentava le scuole medie. E che oggi ha accompagnato per l’ultima volta la giovane.

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