Il consigliere comunale
e «l’appoggio dei calabresi»

I pm: Antonio Tufano avrebbe fatto da garante con uno degli arresti verso candidati comaschi che «chiedevano l’appoggio dei calabresi»

Nel decreto di fermo che, stamattina, ha portato in carcere 54 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, frode fiscale, estorsione aggravata dai metodi mafiosi, vi è un capitolo dedicato alla politica comasca.

In particolare viene citata la figura di Giuseppe Valenzisi, uno dei fermati, indicato dai pubblici ministeri come «personaggio di cerniera tra le più recenti cointeressenze societarie dell’intero contesto d’indagine e l’ambito politico territoriale».

Valenzisi avrebbe tenuto un contatto diretto con «diversi amministrazioni pubblici» tra cui Antonio Tufano, consigliere comunale a Como ora in Fratelli d’Italia, proveniente da Forza Italia.

Scrivono i magistrati della Direzione distrettuale antimafia: «Dalle attività tecniche in corso, operate direttamente a carico di Giuseppe Valenzisi a partire dal 6 maggio 2009, sono stati rilevati punti di contatto con diversi amministratori pubblici, tutti venuti alla luce partendo da quelli con Antonio Tufano. Il legame tra lui e Valenzisi è apparso sin da subito solido tan’è che il consigliere ha fatto da garante per Valenzisi verso ulteriori candidati che, all’evidenza dei fatti, hanno chiesto l’appoggio del calabrese in occasione delle elezioni amministrative del 29 maggio». Tufano non risulta indagato.

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