Il Giovio boccia
la settimana corta
È la seconda volta

Il Consiglio d’istituto ha deciso per il no. Sono stati solo due i voti di differenza: 9 contro 7. La maggioranza dei genitori favorevole al sabato libero

Niente da fare. Per la seconda volta, la settimana corta non passa al Giovio. La decisione è arrivata lunedì sera dopo le 23, durante un consiglio d’istituto lunghissimo e protrattosi ben oltre il termine orario delle 20 previsto all’inizio.

Molti i genitori ad ascoltare, segno di un interesse tangibile verso un argomento che non lascia indifferenti. Alla fine della discussione si è deciso di procedere con la votazione che ha visto prevalere il no con un punteggio di nove contrari e sette favorevoli (assente uno studente). Dalla “tribuna”, non sono mancate contestazioni da parte di chi voleva il cambiamento.

«Peccato - è il commento del preside Marzio Caggiano - resto favorevole all’idea e ritengo sia la strada giusta, sia dal punto di vista didattico e organizzativo. Purtroppo, una parte della componente dei genitori ha deciso di non tenere in considerazione la proposta e di bocciarla. Sarebbe opportuno ridiscuterne, ma non esistono i tempi tecnici per farlo quest’anno: si tratta non solo di calibrare l’organizzazione interna, ma vanno considerate altre questioni come i trasporti».

Le consultazioni fra le diverse parti preannunciavano una discussione serrata e avevano sollevato polemiche per via dell’esito del sondaggio. Il dato, “ripulito” dal personale e dalla segreteria, ha segnato una maggioranza risicata dei genitori contrari: 51,14 per cento. Ieri, tutti e quattro i componenti, hanno votato no.

«La settimana corta sarebbe dovuta arrivare alla fine di un percorso condiviso - spiega la presidente del consiglio d’istituto Rita Calì - Invece, si è partiti dal rovescio. Ci sono molti punti non chiariti: per esempio, la riduzione oraria non si sa se è fattibile, visto che la scuola non ha criticità nei trasporti. Infine, è significativo il voto contrario del collegio docenti. Io ho espresso la mia preferenza in linea con l’esito della consultazione dei genitori». Di parere opposto Giorgia Pezzati, presidente del Comitato genitori (non fa parte del consiglio d’istituto): «Sono molto dispiaciuta per l’esito: abbiamo assistito a un’assemblea molto tesa dov’era difficile discutere in maniera costruttiva. Forse, se si fosse posticipato come richiesto da alcuni alunni, i veri protagonisti del cambiamento, sarebbe stato meglio. Su un progetto molto grande, capisco la visione discordante da parte dei docenti. Ma la componente dei genitori ha dimostrato d’avere poco interesse verso il benessere della scuola e ha votato in maniera “rabbiosa”, non seguendo il risultato del sondaggio».

Fra gli studenti, 1.382 votanti, ha prevalso invece il sì con il 52,3 per cento. Favorevoli sia il personale Ata, 72,2 per cento, sia le famiglie partecipanti agli open day con una percentuale del 71,7. Nei mesi passati, il collegio docenti aveva bocciato l’iniziativa con 64 contrari, 49 favorevoli e tre astenuti. Lunedì, in quattro su otto hanno votato contro e ieri hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.

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