Il lago che si svuota
Mezzo metro in meno

A distanza di poco più di un mese dall’esondazione di Como, il livello del Lario ricomincia ad abbassarsi. In un giorno ha “perso” sette centimetri

Strano caso quello del lago di Como che dopo il picco dello scorso 13 giugno con il livello a quota 137 centimetri sopra lo zero idrometrico (con spiaggette e rive completamente sommerse nei Comuni rivieraschi e tanto di esondazione in piazza Cavour a Como) sta tornando ad alzare progressivamente bandiera bianca, allungando ombre sinistre su ciò che potrà accadere da qui a settembre, picco della stagione turistica.

«Il livello del lago scende di almeno 5 centimetri al giorno», dicevano gli addetti ai lavori (pescatori, barcaioli) già alla fine della scorsa settimana. Ieri pomeriggio, il Lario era a più 22,8 centimetri sopra lo zero idrometrico. Un livello piuttosto basso per il periodo, considerato che la media dal 1946 (inizio delle rilevazioni) in poi il livello del lago si attesta a quota 79,1 centimetri. Praticamente nullo l’apporto della pioggia caduta in abbondanza nel pomeriggio di sabato. In pratica il Lario ad oggi lascia sul campo più di mezzo metro e le conseguenze sono visibili ad occhio nudo con ampie porzioni di rive che si stanno ampliando in maniera sempre più minacciosa e con le darsene che, con buona pace dei proprietari (che pagano i relativi canoni), man mano stanno salutando gli ultimi rigagnoli d’acqua per lasciare posto a sassi e pietrisco.

D’altronde i numeri certificano come il livello del lago abbia fatto registrare nelle ultime 24 ore un preoccupante meno sette centimetri.

L’articolo completo su La Provincia di martedì 30 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA