«Il lago resti unito». Dagli industriali comaschi un appello a Maroni

Il presidente Fabio Porro boccia l’ipotesi della Regione

Il lago diviso? «Un delitto». Parola di Fabio Porro, presidente di Unindustria Como. Che annuncia massima determinazione sulla riforma dei cantoni, accanto al direttore Antonello Regazzoni e un documento condiviso.

Se con Roberto Maroni l’associazione ha sempre trovato un agevole dialogo e anzi ha collaborato a più riprese (trovando anche la cordata cinese per la Varese-Como-Lecco), sulla vicenda area vasta si annuncia determinata. E lunedì calerà decisa le sue carte al Tavolo per la competitività dove è atteso proprio il governatore regionale: dividere il lago non ha senso, c’è già una soluzione naturale per così dire.

«Siamo assolutamente contrari allo spezzatino Lake Como - afferma senza mezzi termini Porro - Se qualcuno ha il coraggio di spaccare in tre questo lago, riesumerà forse anche Manzoni per fargli riscrivere i Promessi Sposi».

Gli industriali comaschi hanno studiato attentamente la riforma Delrio e sono convinti: bisogna puntare su un’area vasta con omogeneità culturali ed econonomiche. «E noi abbiamo questa fortuna - sottolinea ancora il presidente - di un’area vasta naturale che richiama all’inizio ’900». Como, Lecco, quella parte settentrionale di Varese (e c’è anche un ponte verso Sondrio) con tanti elementi in comune: «Compreso il confine con la Svizzera. E se volessimo - aggiunge - esaminare e rafforzare le nostre abitudini e in particolare l’omogeneità economica, ci sarebbe anche la zona della Bassa Brianza, più vicina a Como che non a Monza e Milano. Si potrebbe pensare a un coinvolgimento insomma della zona di Giussano, per intenderci, la parte settentrionale monzese».

Con un Distretto dell’arredo che acquisirebbe ulteriore forza, un comparto metalmeccanico che ugualmente avanzerebbe: Lecco in quest’ultimo ha il punto di forza, ma non bisogna dimenticare che per numero di aziende la meccanica è prima anche a Como (per addetti, il tessile). Questa proposta di area vasta verrà presentata «con determinazione» alla Regione, in alternativa a quella che è stata avanzata da Milano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA