“Il mio posto nel mondo”? Per i volontari comaschi è il teatro Sociale

L’evento Centinaia di persone e decine di associazioni all’appuntamento organizzato domenica con il Csv

Una festa del terzo settore, in cui raccontarsi, divertirsi ed emozionarsi. La prima edizione dell’evento “Il mio posto nel mondo - un’ouverture di partecipazione”, organizzato dal Teatro Sociale di Como e dal Csv Insubria è stato un successo che, probabilmente, neanche gli ideatori del progetto immaginavano su questi livelli. C’erano la tensione e la preoccupazione della prima, come nei grandi spettacoli, e quel pizzico di incertezza legato tanto alla formula nuova, quanto alla data scelta, nel bel mezzo del ponte del 25 aprile. E invece il pomeriggio di ieri, tra le mura del teatro comasco, ha lasciato solo sensazioni positive.

A partire dalle 13.45 e fino all’ora di cena, tra foyer, platea e palco, 16 associazioni del territorio hanno avuto modo di presentarsi, attraverso le attività artistiche che i loro ragazzi svolgono abitualmente e che, tra mostre fotografiche, esibizioni musicali e spettacoli teatrali, calzavano a pennello con il contesto del Sociale. Ad aprire, è proprio il caso di dirlo, le danze, ci ha pensato il gruppo di Taiko Lecco, con una coinvolgente esibizione di percussioni giapponesi fuori dal teatro, che ha avuto il potere di richiamare a raccolta un pubblico già folto. È seguito il toccante ricordo di don Roberto Malgesini a cura del Gruppo Teatrale Aounithié, con letture recitate intervallate da brani musicali eseguiti al pianoforte da Luciano Maconi. Dopo le letture per bambini di Diversamente Genitori, Famiglie in cammino e Luminanda, i ragazzi dell’associazione DownVerso hanno accompagnato i presenti a conoscere i luoghi del teatro, terminando i platea per la mostra fotografica “Siamo fiori diversi dello stesso giardino”. Infine, sul palco, si sono alternati Mumble, Oltre il Giardino, Arte Solidale Festival, Amicinsieme, Associazione Africana Cointegrazione Solidarietà, Trebisonda e Ufficio per la Pastorale dei migranti, di fronte a un pubblico di circa 200 persone. E tra risate e commozione, ognuno ha potuto mostrare, o trovare, il suo posto nel mondo.

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