Il mondo alla rovescia
Lugano invidia il centro di Como

Oltre confine è polemica sull’arredo urbano luganese: una troupe della tv

in visita sul Lario per intervistare l’assessore e raccontare la nuova Ztl

A Lugano, il nuovo arredo urbano scatena discussioni a non finire. Ne hanno parlato nella trasmissione televisiva Falò, andata in onda giovedì sera sulla Rsi La 1. «Prendete alcune panchine dall’aspetto non proprio classico - scrivono nella presentazione della puntata -, delle aiuole altrettanto poco convenzionali, aggiungete un blocco di granito e… la polemica è servita!». L’obiettivo: avere un centro più accogliente e meno trafficato. Un esempio virtuoso? Secondo gli elvetici, la vicina Como.

Una troupe, infatti, si è recata in città e ha intervistato l’assessore alla mobilità Daniela Gerosa. «Dall’orto urbano di Lugano al centro senza automobili di Como - così comincia il servizio del giornalista Valerio Selle -. Negli anni Settanta, fu la prima città italiana a togliere il traffico dal centro storico. Da allora, numerose strade e piazze sono diventate pedonali». La telecamera inquadra via Plinio, «dove fino a due anni fa c’erano i bus, oggi la gente chiacchiera e passeggia». Daniela Gerosa ha ricordato ai microfoni elvetici il primo giorno di chiusura alle macchine della zona: «Una cosa ha subito colpito l’attenzione, e in tanti sono venuti a raccontarcelo. C’era silenzio: non si sentiva più il rumore del bus e delle auto. E, in un centro storico, questo aspetta ha cambiato la qualità della vita in maniera evidentissima».

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