Il pranzo di Pasqua diventa a domicilio
E per i più esigenti c’è quello stellato

Gli chef puntano a portare i ristoranti nelle case - Caranchini: «Piatti pronti con istruzioni per completarli» - Beretta testa anche il menù magro oltre a quello festivo

I sapori della Pasqua, in formato delivery, direttamente sulle nostre tavole. Una festività vissuta da moltissimi comaschi lontano dai propri cari. Un momento strano che le attività del territorio hanno cercato di reinventare e di mettere a frutto. Un ruolo fondamentale lo sta giocando il cibo che sa dare emozione e conforto allo stesso tempo. Dai piatti della cucina stellata a quelli veraci dei nostri agriturismi, passando per le uova di cioccolato, le colombe artigianali e i prodotti freschi del mercato coperto in questa Pasqua da isolamento sociale il settore del food ha scommesso sulle consegne a domicilio. È una scelta imposta dalle chiusure e dalle restrizioni alla circolazione, ma con un risvolto che non è solo economico. Ha infatti anche l’intento di farsi collante sociale, di ribadire che insieme, seppure a distanza, ce la possiamo fare.

Al Materia di Cernobbio lo chef stellato Davide Caranchini e la sua squadra hanno messo in pista il progetto di un menù delivery (il costo è di 50 euro) da consegnare in tutta la provincia di Como nei giorni di Pasqua e Pasquetta. «Un progetto pilota - confessa lo chef - che nasce dal bisogno di trovare nuove strategie per la nostra attività, ma allo stesso modo perché volevamo tornare a fare il nostro lavoro, rendendoci utili. Abbiamo pensato così che i nostri clienti avrebbero potuto sentire la nostra mancanza e, non potendo venire da noi al ristorante, ci siamo organizzati per entrare nelle loro case». Il menù proposto è una rivisitazione di un menù già in carta al Materia. «I piatti che lo compongono saranno consegnati pronti - continua Caranchini - eccezione fatta per qualche semplice passaggio che i clienti dovranno concludere nella loro cucina, secondo le indicazioni che allegheremo al momento della consegna».

Si inizia con un salmerino marinato al miso, aceto affumicato ed emulsione di erbe, seguito dai tortelli di magro, doppia panna e karkadè. Come secondo lo chef consiglia coda di manzo brasata, escabeche di zucca e salvia al vino rosso. Si chiude in dolcezza con babà al rum, cioccolato fondente, salsa al caffè e con della piccola pasticceria. «Abbiamo lanciato l’iniziativa via social martedì sera, in meno di dodici ore ci sono arrivati 30 ordini» chiude lo chef. Al ristorante Feel Como la proposta di menù delivery addirittura raddoppia. Chef Federico Beretta ha pensato sia al venerdì santo (40 euro) , che al pranzo di Pasqua (50 euro). «Stiamo provando a rimanere vicini alla famiglie comasche con la nostra cucina e dall’11 marzo garantiamo la consegna dei nostri piatti a domicilio». Per le festività pasquali i menù sono stati diversificati, le prenotazioni sono complessivamente circa 60. «La cena del venerdì sarà improntata alla tradizione, con protagonista il pesce affumicato, i tortelli di ricotta e bottarga e come secondo baccalà e polenta, per finire con i brutti ma buoni. Per Pasqua serviremo come piatto forte il coniglio, per scelta non cuciniamo ne capretto ne agnello. La sorpresa sarà il dolce: ovetti di cioccolato, ripieni di pan di spagna».

Chef Vittorio Tarantola del ristorante Tarantola ha preparato per la Pasqua un’offerta articolata. Non c’è infatti un prezzo a menù, ma il cliente può comporre il pranzo, scegliendo piatti che vanno dai 14 ai 35 euro, tra ricette di carne (come l’agnello, costine e scamone, con carciofi, pomodoro fondente e olive taggiasche), di pesce (come il salmone astice su foglie di bietola e insalata russa) e vegetariane (come gli asparagi con uova).

Assicurata la colomba tradizionale o extra-fondente e anche la pastiera. «In questo modo abbiamo pensato di venire incontro alle esigenze e ai gusti di tutti».

Sono diverse le attività che si stanno adeguando alla nuova domanda del mercato e che hanno aperto progetti di consegna a domicilio. Alla Luisita hanno ricevuto 350 domande, dalle colombe classiche, al cioccolato, ai frutti di bosco, a quelle senza canditi. La logistica è complicata, ma il settore pasticceria sta rispondendo con forza all’emergenza. Si lavora in condizioni di sicurezza e spesso solo per il delivery, come alla Pasticceria Fuin di Albate. Ma sono operative anche le gastronomie e le macellerie che si sono fatte carico di rifornire le famiglie delle materie prime per i piatti forti del menù pasquale.

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