Il re dei prestanome: si intesta 78 auto
Denunciato e multato per 160mila euro

L’indagineNei guai un commerciante di 46 anni che aveva trovato il sistema per fare soldi I veicoli erano suoi ma a guidarli erano pregiudicati per droga, furti, immigrazione clandestina

Secondo quella che è l’ipotesi della accusa, in un fascicolo aperto con le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello stato, falso in atto pubblico e intestazione fittizia di una lunga serie di autoveicoli, un comasco di 46 anni, residente in città, non era affatto un commerciante di auto bensì una semplice “testa di legno”. Quest’ultimo, attraverso un’attività commerciale puramente di facciata, fungeva insomma da prestanome mettendosi al servizio di numerosi clienti, in particolare pregiudicati oppure con patenti sospese e revocate, che dunque necessitavano di veicoli “puliti” da poter utilizzare senza essere rintracciabili.

Il meccanismo

È questo il cuore dell’indagine condotta dal Gruppo di Como della guardia di finanza, attività ritenute illecite che avrebbero tra l’altro evitato – a chi si voleva nascondere - la riconducibilità ai loro beni nel caso di eventuali aggressioni patrimoniali o pignoramenti da parte dell’Amministrazione finanziaria e dell’Autorità giudiziaria.

L’indagato, sospettano insomma le fiamme gialle, era uno “scudo” a disposizione di persone poco limpide, o che comunque avevano qualcosa da nascondere e che per questo motivo si muovevano con auto “schermate”. In particolare, sottolinea la finanza che ieri ha dato la notizia, l’indagato avrebbe «ripetutamente indotto in errore la Motorizzazione civile ed il Pubblico Registro Automobilistico, dichiarando, falsamente, di essere proprietario di 78 autoveicoli che in realtà erano nella disponibilità di altri individui intenzionati a rimanere anonimi».

Il responsabile, fornendo i propri dati anagrafici, predisponeva insomma la necessaria documentazione ed intestava i veicoli alla sua ditta individuale, usufruendo anche di risparmi ed agevolazioni fiscali, fungendo in pratica da mero prestanome. I militari del Gruppo di Como hanno accertato che tra le 78 auto intestate al quarantaseienne di Como ora indagato (tra cui Mercedes, Bmw, Jaguar, Volskwagen, Alfa Romeo e altre) alcune erano utilizzate da soggetti noti e con precedenti penali per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, indebita percezione di erogazioni pubbliche, guida senza patente, rapina aggravata, guida sotto l’influenza dell’alcool, furto, immigrazione clandestina, truffa, rissa, reati finanziari, associazione per delinquere, ricettazione, atti persecutori e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

La maxi sanzione

I finanzieri hanno proceduto a contestare al prestanome anche violazioni al codice della strada con sanzioni amministrative pari ad oltre 160mila euro. «L’intervento ha consentito di bloccare l’attività commerciale – hanno scritto i finanzieri nel comunicato stampa – impedendo l’acquisto di nuove auto e la vendita di quelle già possedute e di cancellare, nel frattempo, queste ultime dal Pubblico Registro Automobilistico per intestazione fittizia». Tutte le auto in circolazione sul territorio nazionale, in caso di rintraccio, saranno tempestivamente sequestrate.

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