Il sindaco: «A Como i migranti sono troppi»

Landriscina: «La pressione numerica va ridotta, non abbiamo risorse tutti »

Dopo le parole del vescovo: «Il Comune deve offrire condizioni sociali adeguate»

Non scarica la Lega (che aveva detto di avere «opinioni diverse» da quelle del vescovo), ma dice che serve «equilibrio» sottolineando però che «è necessario diluire il rapporto tra residenti e migranti». Il sindaco Mario Landriscina ammette che 1.500 migranti (300 in più rispetto a maggio) sono un numero troppo elevato.

A Como, nel dettaglio sono presenti circa 1.200 richiedenti asilo ospitati nei “Cas”. Al centro di accoglienza temporaneo di via Regina ci sono 220 persone. A passare la notte in strada sono circa 120 migranti, in buona parte riparati all’autosilo Val Mulini (una settantina), a San Rocco e per le vie di Como. In totale, quindi, oltre 1.500. «Il vescovo richiama attenzione su temi per i quali la Chiesa non può che svolgere un ruolo di comunione - ha detto ieri il primo cittadino in riferimento al discorso alla città pronunciato da monsignor Oscar Cantoni a Sant’Abbondio, nel quale ha invitato all’accoglienza e a mettere “ponti, non muri” - L’amministrazione si deve adoperare per trovare l’equilibrio innanzitutto per garantire una condizione sociale adeguata perché nessuno, residenti in primis, resti indietro».

Poi ha aggiunto che, limitandosi a guardare la questione dal punto di vista dell’amministrazione comunale, «non c’è più disponibilità di risorse sufficienti per garantire i bisogni di tutti e non a caso, da più parti politiche, è stato utilizzato il termine “guerra tra poveri”».

Il servizio su “La Provincia” di sabato 2 settembre

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