Il sindaco: Acsm, si alla cessione
Giunta spaccata sull’addio al tesoro

Il sindaco ha deciso: vuol vendere quote ad A2A. Ma tra assessori e consiglieri non tutti sono d’accordo

Il sindaco Mario Lucini ha deciso: sì alla vendita di una parte delle quote di Acsm-Agam in mano al Comune. Lunedì prossimo la giunta si riunirà in seduta straordinaria per discutere una delibera che prevede la cessione di una parte delle azioni dell’ex municipalizzata. Oggi l’amministrazione comasca ne detiene il 24,8% mentre il 27,1% è del Comune di Monza e il 23,9% del colosso bresciano-milanese A2A. Proprio a quest’ultimo gruppo, interessato a consolidare la presenza in Acsm assumendone la maggioranza, verrebbero cedute le azioni. Le ipotesi circolate in queste ore parlano dell’addio a circa un terzo delle azioni, quindi l’8%. A Palazzo Cernezzi le bocche sono cucite, anche perché la multiutility è quotata in Borsa.

Preme sul pedale dell’acceleratore soprattutto il Pd, con i vertici regionali ma anche con l’assessore comunale alle Partecipate Savina Marelli (già segretario dei Democratici). L’idea di cedere il controllo di Acsm-Agam ad A2A però non piace a una parte dell’esecutivo, alle minoranze e anche ad alcuni consiglieri di maggioranza (servirà il via libera dell’aula). Nettamente contrari l’assessore Bruno Magatti (Paco-Sel) e i consiglieri del suo gruppo Luigi Nessi e Celeste Grossi. Più di una perplessità è stata espressa anche da Paolo Frisoni. Pronti a votare no in aula Gioacchino Favara (Pd) ed Eva Cariboni (Amo la mia città) mentre potrebbe astenersi Raffaele Grieco.

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