Immigrazione, Svizzera pronta
a mettere i militari al confine

Duemila militari saranno a disposizione delle guardie di confine

Duemila militari saranno a disposizione delle guardie di confine in caso di afflusso massiccio di migranti in Svizzera. Lo ha deciso il Consiglio federale elvetico invitando nel contempo il Dipartimento della difesa (DDPS) ad adottare le misure necessarie per sostenere le autorità civili.

L’esercito interverrebbe solo nel caso in cui ci fossero 30 mila attraversamenti di frontiera in pochi giorni.

Negli altri scenari (10 mila domande d’asilo entro 30 o 90 giorni), il corpo delle guardie di confine riceverebbe l’aiuto delle forze armate solo in presenza di altre circostanze pregiudizievoli, quali una minaccia terroristica di notevole portata.

Nell’eventualità di un evento grave, il DDPS deve essere in grado di mobilitare un ulteriore battaglione (circa 700 militari) per sopperire a eventuali fabbisogni supplementari delle autorità civili. I soldati potrebbero inoltre partecipare alla protezione delle ambasciate.

In Svizzera non si sono comunque mai verificati scenari del genere, nemmeno durante la crisi nel Kosovo, al cui apice le domande d’asilo registrate erano 9649 (giugno 1999). Nel marzo 2016 il loro numero era pari a circa 2000.

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