Influenza, che disastro sui vaccini
Poche dosi e pure senza gli aghi

Su dieci studi medici cittadini tutti ieri lamentavano un bassissimo numero di dosi consegnate

Como

Disastro vaccini, ad un mese dall’annunciato avvio della campagna vaccinale ancora non sono arrivate le dosi. E se sono arrivate sono poche e, peraltro, senza neppure gli aghi. Ieri, dopo più rinvii e promesse, i medici di famiglia dovevano ricevere circa la metà delle forniture per vaccinare i loro assistiti over 65. Chiamati dieci camici bianchi operanti in città, a metà giornata questa è la situazione.

Il primo ha ricevuto ieri 40 dosi delle circa 120 che attendeva, dovendo raggiungere circa 350 pazienti. Il medico ha segnalato che le confezioni non hanno l’ago. Uno studio medico in cui lavora un gruppo di cinque professionisti spiega che solo a due dei dottori sono arrivate le dosi, agli altri tre no, anche loro si lamentano perché non ci sono gli aghi. Una dottoressa spiega che non ha ricevuto neppure una dose e che insieme ad una collega aveva deciso di organizzare a stretto giro in un campo da calcio all’aperto una seduta per un gruppo consistente di pazienti e che ora rischia di dover spostare. Aggiornare appuntamenti e calendari non è facile, bisogna contattare tutti gli assistiti. Assistiti che da settimane tempestano di chiamate e telefonate e messaggi i loro dottori.

Ci sono medici la cui segreteria telefonica è ormai categorica: «Non vi abbiamo fissato l’appuntamento perché ancora non ci hanno consegnato i vaccini». È ormai difficile per i camici bianchi rispondere alle richieste. Ci sono pazienti che danno in escandescenza, domandano perché non hanno ricevuto il vaccino quando il vicino di casa invece è già stato vaccinato.

Altri due medici ieri hanno invece ricevuto una parte delle forniture, circa un quarto del totale. Occorre ricordare che alla fine di ottobre sono arrivate prima 30, poi 20 e ancora 30 dosi a settimana per ogni medico. Tutti sono partiti dai più fragili, dagli allettati. Chiamate alcune farmacie di Como, che hanno il compito di girare le dosi ai medici, alcune spiegano di avere ricevuto una parte dei carichi, altre invece sono rimaste all’asciutto. I farmacisti dicono che i primi scaglioni delle dosi tra ottobre e novembre avvenivano in pronta consegna, entro 24 ore. Adesso i grossisti hanno circa una settimana di tempo per far arrivare ad ogni farmacia i vaccini. Dunque la speranza è che arrivino presto tutte le dosi. Quanto agli aghi, spiegano sempre i farmacisti, vanno ordinati a parte in una confezione diversa e vanno poi montati uno per uno. Sempre se i grossisti li hanno inviati. Dopo questa tranche di vaccini la restante parte è attesa entro la fine di novembre, non c’è ancora una data annunciata. Le ultime dosi, circa un terzo, dovrebbero servire a coprire anche le fasce della popolazione meno a rischio, i fragili sono già seguiti dall’ospedale. Quindi le persone tra i 60 e i 64 anni se effettivamente avanzeranno vaccini.
S.Bac.

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