Insubria, iscritti boom e lavoro sicuro

Sono 3.300 le matricole, il 20% in più dello scorso anno, quando erano già cresciute del 14%. La laurea a Como e garanzia di occupazione: l’85% dei laureati un anno dopo ha già in mano un contratto

Le università del bel paese dopo anni di crisi tornano a crescere, in Italia l’ateneo che fa il balzo in avanti più grande è l’Insubria. Per l’università metà comasca e metà varesina molto ha influito il calo delle tasse universitarie e la speranza occupazionale.

Sono 44 le università italiane che nel 2017-2018 rispetto all’anno precedente hanno il bilancio delle matricole in positivo, per 17 atenei invece il segno è ancora negativo, in totale comunque nel panorama nazionale gli studenti iscritti al primo anno sono aumentati del 3,8%, il quadro è tornato ai livelli precedenti al 2008.

L’Insubria aumenta del 19,5%, con 3.299 nuove iscrizioni, già nel 2016-2016 la crescita era arrivata al 13,7%. «A Como è cresciuto molto il corso di chimica, in proporzione anche fisica, mediazione culturale è sempre al completo, scienze del turismo è in attivo – spiega Daniele Piarulli, il direttore del dipartimento di Scienze e Alta tecnologia di via Valleggio – mentre a Varese va fortissimo informatica, economia e scienze della comunicazione. È una tendenza nazionale, dovuta di certo alla diminuzione delle tasse, un aiuto concreto a chi ha più difficoltà. Io però penso che molto conti la speranza occupazionale, la convinzione delle famiglie che il titolo sia spendibile per trovare lavoro, si percepisce tra i giovani più pragmatismo».

L’85% dei laureati dell’Insubria ad un anno dalla magistrale ha firmato un contratto, così ha certificato nella sua ultima indagine il consorzio Almalaurea.

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