Irruzione in uno studio legale
Le Iene finiscono a processo

Il direttore del programma televisivo di Mediaset e altre tre persone citate a giudizio per marzo

La troupe del programma Mediaset “le Iene” protagonista nel marzo di tre anni fa di un’irruzione in uno studio legale comasco per denunciare asserite «irregolarità» nei permessi umanitari per gli immigrati, dovrà comparire a processo, davanti a un giudice in Tribunale a Como, per rispondere dell’accusa di violazione di domicilio. La Procura ha infatti notificato la citazione diretta a giudizio di Luigi Pelazza, il giornalista autore del servizio, Luca Tiraboschi, il direttore responsabile de “le Iene”, Davide Parenti, il regista della trasmissione, e Taulant Kopliaj, il “finto” immigrato incaricato di prendere appuntamento con l’avvocato per testimoniare le presunte scorrettezze da questi compiute.

Secondo l'accusa Pelazza e il finto profugo si sono «introdotti con l’inganno» all’interno dello studio legale dell’avvocato Tommaso Scutari, chiedendo un appuntamento per un’assistenza legale, quando in realtà lo scopo era quello di realizzare un servizio di denuncia contro il legale.

La trasmissione parlò di «compravendita sui permessi umanitari agli immigrati» intervistando un giovane kosovaro che aveva riferito di aver pagato 2mila euro all’avvocato Scutari in cambio della promessa di un permesso di soggiorno, in realtà mai arrivato. Una trasmissione che fece andare su tutte le furie i penalisti comaschi che presero posizione ufficiale contro i metodi della trasmissione sottolineando come «il colloquio cliente-avvocato è inviolabile anche dall’avvocato stesso. Neppure la magistratura può utilizzare in alcun modo le intercettazioni compiute in quella sede. È grave che a farlo sia stata una trasmissione tv».

I quattro imputati - peraltro a Pelazza e a Parenti la Procura contesta anche la recidiva - dovranno comparire davanti al giudice nel prossimi mese di marzo.

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