La Como più bella
corre per Geky

Un messaggio di speranza e gioia ha animato la seconda edizione di “CorriAMO con GiaCOMO”, la camminata organizzata dall’associazione Sorriso di Geky per raccogliere fondi da destinare a progetti di aiuto per bambini con difficoltà

Non piegarsi di fronte alle difficoltà ma vivere in maniera positiva impegnandosi a fare del proprio meglio per migliorare l’esistenza degli altri. È ancora una volta un messaggio di speranza e gioia quello che anima la seconda edizione di “CorriAMO con GiaCOMO”, la camminata organizzata dall’associazione Sorriso di Geky per raccogliere fondi da destinare a progetti di aiuto per bambini con difficoltà. La manifestazione si svolta domenica mattina e al solito ha ottenuto uno straordinario successo in termini di partecipazione.

«Con i soldi raccolti l’anno scorso - spiega Ilaria Franzoso fondatrice, assieme assieme al marito Ermanno, dell’associazione che ricorda il figlio Giacomo Leoni, morto prematuramente nel 2013 a soli 9 anni a causa di una meningite fulminante – abbiamo comprato ausili tecnologici per i bambini in difficoltà e abbiamo finanziato ore di sostegno presso le Orsoline. In particolare siamo riusciti ad acquistare 5 tablet con applicazioni speciali dedicate ai bimbi con Dsa e 4 smart pen che consentono di registrare le lezioni che abbiamo donato ai ragazzini della Foscolo». Un impegno che nasce dalla voglia di dedicarsi agli altri, ma che è anche ringraziamento verso una comunità che è stata vicina alla famiglia di Giacomo nel momento del bisogno. «Vogliamo ringraziare per il buono che c’è – aggiunge mamma Ilaria - il dolore non si cancella ma è come se venisse portato oltre e diventasse speranza. Ci siamo sentiti amati da tutti e questo è un modo per ripartire da qualcosa di positivo, per dimostrare che non bisogna piegarsi di fronte alle difficoltà». Il sorriso è il simbolo dell’associazione perché il sorriso era quello che rendeva speciale il piccolo Geky.

Testimonial d’eccezione di questa seconda edizione è Bebe Vio, la giovanissima campionessa di scherma paralimpica amputata di braccia e gambe a 11 anni a causa di una meningite fulminante. «Incontrarla ci ha dato una carica di energia» conclude Ilaria Franzoso.

«Quello di Bebe è un messaggio pieno di positività – racconta Stefano Trombetta, professore di educazione fisica delle Orsoline e organizzatore della camminata – è un messaggio che richiama al valore della famiglia. Lei, come molti altri campioni, hanno sostenuto subito il progetto e siamo molto orgogliosi». L’obiettivo è fare sempre qualcosa di più: «continueremo a finanziare le ore di sostegno nelle scuole – conclude – ma abbiamo in progetto anche di impegnarci con altre associazioni contro la dispersione scolastica».

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