La crisi spaventa anche le università
Esenzioni e sconti, iscriversi costa meno

Il ministero rivede le fasce di reddito e alza i limiti per ottenere le riduzioni - Dall’Insubria al Politecnico: ecco quanto costa frequentare gli atenei pubblici e privati

Como

L’obiettivo? Evitare che la crisi economica in arrivo travolga le università. Così, per evitare un drastico calo delle iscrizioni al prossimo anno accademico, il ministero dell’Università ha varato il decreto legge che, in estrema sintesi, per le università statali alza l’esenzione dalle tasse agli studenti provenienti da famiglie con un Isee inferiore a 20mila euro.

Non solo: gli atenei s’impegneranno a ridurre le rette dal dieci all’80% per gli studenti con una situazione economica compresa fra i 20 e 30mila euro lordi.

Quanto costa iscriversi

C’è preoccupazione per una possibile diminuzione del numero di matricole? «Se avessi la palla di cristallo potrei rispondere – spiega la docente di Fisica dell’Insubria e delegata per la comunicazione Michela Prest – Abbiamo aperto le iscrizioni tre giorni fa: fra un mese circa riusciremo ad avere chiaro l’andamento. Al momento, i materiali degli open day sono “cliccatissimi”, quindi in teoria parecchi ragazzi si stanno quantomeno informando. Ci siamo mossi per tempo, prima del decreto ministeriale, per proporre sgravi e aiuti ai nostri studenti». Fra le misure approvate, c’è la sospensione del pagamento delle rette dei collegi a partire da marzo e la rateizzazione del contributo universitario senza obbligo di documentazione. Inoltre, l’Insubria, università del territorio, potrebbe raccogliere le iscrizioni di chi, visto il periodo complicato, non se la sente di spostarsi lontano.

Ma quanto costa iscriversi? Il sistema di contribuzione è composto di una parte fissa, la tassa d’iscrizione, e di una parte variabile, il contributo unico. La tassa è 156 euro. Il contributo unico è calcolato in base all’indicatore Isee universitario e al tipo di corso. All’Insubria, le categorie sono tre, ognuna con un coefficiente diverso: nei corsi più cari, rientrano chimica e scienze ambientali, fra i più economici invece c’è, per esempio, scienze del turismo.

La tabella per i calcoli è disponibile nella sezione “contribuzione studentesca” del sito (www.uninsubria.it). Facendo i calcoli, per chi avesse un reddito di 25mila euro, finirebbe in media a pagare 840 euro di tasse. Salendo a 30mila, invece, si deve versare 1190.

Se consideriamo le altre università lombarde, il Politecnico ragiona per fasce ed è più caro. Al netto di sgravi e riduzioni, per gli Isee in fascia due (da 23.121 euro a 27mila) e tre (27.001 a 31mila) le famiglie spendono rispettivamente 1314 e 1646 euro. Costi più bassi, invece, alla Statale: chi ha un reddito di 25 e 30mila euro, spende rispettivamente 150 e 300 euro come seconda rata. Del resto, il consiglio di amministrazione ha introdotto da quest’anno il nuovo sistema di tassazione: il risparmio medio per uno studente sul contributo unico è fino a 450 euro.

La più cara è la Bocconi

Per quanto riguarda la Bicocca, con un Isee di 25 e 3omila euro si spende rispettivamente 322 e 465 euro.

Discorso diverso per le università private, libere di fissare la tassazione. In Cattolica, per esempio, una famiglia di tre persone con 20, 25 e 30mila euro di reddito arriverebbe a spendere 3602, 4308 e 5014 euro (l’importo è totale, comprensivo di tutte le rate). Alla Bocconi l’importo totale è 12.833 euro.

Sono però previsti sgravi e tagli al contributo ordinario fino al sessanta per cento del totale.n 
A. Qua.

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