La mail (finta) del capo della polizia
«Sei nei guai, paga o ti arrestiamo»

La truffa - Ennesimo tentativo di raggiro al vaglio degli agenti della polizia postale di Como - Questa volta si tratta di una lettera con false accuse di pedopornografia e vere minacce

La firma in calce al documento che viene recapitato alle ignare vittime riporta il nome niente meno che del capo della polizia Lamberto Giannini. In alto, ben visibili, ci sono i loghi della polizia di Stato, del Ministero della difesa, dell’Europol e dell’Interpol. Il testo parla infine di millantate azioni legali contro il destinatario del documento per ipotesi di reato come pornografia infantile, pedofilia, esibizionismo, cyberpornografia e offesa alla decenza. Reati altamente infamanti (e gravi), che avrebbero visto coinvolto il cittadino ora raggiunto dalla missiva.

Stiamo però parlando dell’ennesimo raggiro che in questi giorni sta riempiendo le caselle mail di decine e decine di cittadini comaschi. Basti dire, per rendersi conto del problema e del fenomeno, che alla polizia postale lariana arrivano fino a venti segnalazioni ogni ventiquattro ore, numeri impressionanti. Ovviamente, è bene ribadirlo, si tratta di una truffa ordita giocando sullo spavento delle persone che si trovano a dover fare i conti con accuse pesanti. Una paura che porta i più ingenui a mettere mano al portafoglio, come suggerito dalla stessa mail, pur di chiudere la vicenda. Pare che di recente, proprio una vittima comasca abbia sborsato ben 5milaeuro (che ovviamente sono finiti nelle tasche dei truffatori) pur di provare a chiudere la questione.

Ad impressionare tuttavia, come detto, è la mole di mail che stanno giungendo ad ignari cittadini. Se alla postale arrivano decine di segnalazioni al giorno, è facile immaginare quanto il giro di questa truffa sia decisamente più ampio.

L’intero documento, del resto, è studiato per spaventare l’interlocutore, a partire come detto dai loghi della polizia e dell’Interpol. Il testo ovviamente non è da meno: «Chiunque compia questi atti è passibile di procedimenti giudiziari e di una pena da 5 ai 10 anni di reclusione», con una multa da 25 mila a 76 mila euro. «Vi preghiamo di inviare le vostre giustificazioni via e-mail in modo che possano essere esaminate al fine di valutare le sanzioni entro un termine rigoroso di 72 ore».

Soldi che spesso i cittadini pagano pur di chiudere subito la vicenda, senza rendersi conto di trovarsi di fronte a duna truffa, l’ennesima. Anche perché, precisa il documento, spaventando ancora di più la vittima, «trascorso questo tempo saremo obbligati a inviare la nostra denuncia al pubblico ministero per stabilire un mandato di arresto». Come se del resto, solo pagando, si potessero evitare conseguenze per reati tanto gravi. La chiosa è ancora più assurda: nel caso il cittadino non dovesse pagare, «il dossier sarà trasmesso ai media per la pubblicazione affinché la vostra famiglia e i vostri parenti sappiano cosa state facendo». Insomma, è evidente che siamo di fronte ad una truffa che tuttavia sta mietendo vittime. Il consiglio è sempre quello: nel dubbio contattare subito la polizia. Ed in ogni caso è bene ricordare che gli atti giudiziari non vengono certo notificati con una semplice mail.

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