«La mia cucina come un’arte»
Folla per ascoltare Marchesi

Il celebre chef ha presentato alla Feltrinelli il suo libro “Opere/works”
All’aspirante cuoca: «Sicura di volerlo fare? Non è come in televisione»

Un pubblico attento e appassionato per Gualtiero Marchesi: il cuoco italiano più ammirato, celebrato, anche imitato nel mondo, ha presentato “Opere / Works”, un volume in larga parte fotografico che si presenta come il compendio di una vita passata trattando la cucina come un’arte, la più bella, per lui.

«Dietro ognuno di questi piatti c’è un pensiero e l’ispirazione legata, di volta in volta, a un oggetto, un libro, un incontro, una situazione in cui la libertà di spirito non esclude il piacere del gioco. È un libro di piatti e non di tecniche o di ricette. Un libro che fa appello alle immagini, alla composizione, all’idea. L’idea e l’immagine corrispondono al concetto che la forma è materia, che il bello puro è il vero buono. Oggi si straparla di creatività, col risultato di pasticciare nel piatto, alla ricerca dell’effetto, scordando che il rispetto per la materia prima, per le mille forme che assume, è un fatto che riguarda sia la salute sia l’estetica. La cucina, come la musica, è fatta di compositori e di esecutori”. Ed ecco questa succulenta successione di immagini dove spiccano quadri... pardon, piatti conosciutissimi come il riso all’oro, che naturalmente apre la rassegna, e il raviolo aperto, e altri che sposano sempre il gusto per la materia prima all’estro di un artista attento a tutto, anche agli abbinamenti cromatici tra i cibi e i piatti per dare piacere alla vista prima che al palato che può essere “assoluto”, sostiene Marchesi, proprio come l’orecchio di alcuni musicisti più dotati, per riconoscere subito un sapore. Ogni piatto nasconde aneddoti, alcuni riguardano amici come Ermanno Olmi, Gianni Brera - “Che amava la semplicità, proprio come me” - e i canturini Riva che con la loro arte del legno gli hanno ispirato una pasta a trucioli tutta da gustare.n
Non sono mancati anche saggi consigli per una aspirante cuoca che ha anche frequentato Alma, la scuola di Marchesi, per intraprendere questo cammino: «Ma è proprio sicura di volerlo fare? Adesso tutti pensano che sia facile e bello perchè vedono troppe trasmissioni televisive. Il mio suggerimento è di uscire dall’Italia, imparare soprattutto dalla Francia, come ho fatto io, per tornare con una visione più aperta e idee nuove per i nostri piatti».
nR.Cro.

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