La mongolfiera non poteva decollare
Serviva un permesso (che non c’è)

Le norme dicono che serve una autorizzazione dei proprietari dell’area, in questo caso il Comune - E non risulta che ci fosse. Il presidente dell’Aeroclub Guggiari: «Sono regole stabilite direttamente dall’Enac»

Como

La mongolfiera non poteva partire dai giardini a lago, i regolamenti parlano chiaro, serve un’autorizzazione del proprietario dell’area, quindi il Comune.

Come noto lunedì mattina la mongolfiera di “Baloon tour”, un servizio turistico, partita davanti al Tempio per un colpo di vento ha colpito un fregio del mausoleo voltiano facendolo crollare a terra, per fortuna senza conseguenze tragiche.

Gli operatori, assicurati, si sono detti desolati e dispiaciuti ma una mongolfiera per decollare da un luogo, pubblico o privato che sia, ha bisogno di un permesso, di un’autorizzazione da parte dei proprietari del suolo. È un fatto che ribadiscono anche tutti i vari tour che lavorano con le mongolfiere. Chiesti lumi al Comune l’amministrazione riferisce di non avere mai concesso autorizzazioni in merito. Baloon tour ha effettuato circa 300 voli, anche martedì dopo l’incidente era al lavoro vicino al Tempio.

Il regolamento Enac

Occorre notare che l’area tra il Tempio e i giardini è assai delicata perché è d’interesse aeroportuale, vicino c’è l’hangar con i suoi alianti. Nemmeno un drone, per intenderci, può spiccare il volo senza le relative comunicazioni. «Il regolamento dell’Enac, l’ente di riferimento per il volo – spiega Enrico Guggiari, il presidente dell’Aeroclub – stabilisce che i palloni possono partire da dove vogliono, salvo essere autorizzati dal proprietario del suolo. In questo caso quindi il Comune. Serviva dunque un’autorizzazione. Possono atterrare dappertutto, non sapendo dove li porta il vento, ma devono avere il permesso alla partenza. Inoltre a parere dell’Aeroclub visto che la mongolfiera per volare utilizza uno speciale gas, potenzialmente pericoloso, deve dare comunicazione dei suoi voli anche alle forze dell’ordine, Prefettura e Questura».

La mongolfiera come detto è un mezzo aereo che va dove tira il vento, i guidatori quindi difficilmente possono scegliere dove atterrare, ma spetta a loro scegliere da quale luogo decollare avendo permessi e carte in regola. A giudizio di altre associazioni e società che utilizzano le mongolfiere, decollare a pochi metri dal centro città nelle vicinanze di luoghi d’interesse culturali come il Tempio è pericoloso. C’è poco spazio e i rischi tecnici sono rilevanti. Contattati più volte i referenti di Baloon tour non vogliono rilasciare commenti o fornire una loro versione.

La conta dei danni

Nel frattempo l’assessore ai lavori pubblici Pierangelo Gervasoni ha spiegato al consiglio comunale che verranno nominati entro trenta giorni dei tecnici e degli esperti per le valutazioni del caso. All’esterno è caduto dal cornicione alto 150 centimetro un pinnacolo pesante 350 chili. Nei successivi sessanta giorni questi professionisti stimeranno danni e lavori da fare. Per ora serve isolare la parte di tetto rimasta scoperta per scongiurare infiltrazioni. Il timore è che per molti altri mesi il Tempio rimanga chiuso al pubblico. Dopo infinite riqualificazioni, a seguito del crollo degli intonaci nell’estate del 2014, era stata annunciata a breve, a dire la verità per l’ennesima volta, la riapertura.

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